Ancelotti pensa al Genoa e si schiera con Mourinho
La Juventus resta l’unica squadra dove non ha vinto e l’eco di «maiale» con cui fu appellato dai tifosi bianconeri resiste nelle orecchie a distanza di anni. Ecco perché Carlo Ancelotti non ha difficoltà a portare anche lui la mano alle orecchie per mimare il gesto con il quale Mourinho l’altra sera ha salutato lo Stadium rispondendo agli insulti. Il rumore dei nemici, gli stessi nemici, viene avvertito forte a Napoli dove lo Special One ha ragione da vendere. «Capisco Mourinho — ha detto Ancelotti — gli insulti sono insopportabili. E lui li ha subiti per 90 minuti. Ha reagito con un gesto ironico, non volgare né pesante. Ma questa storia delle offese deve finire, e vale per tutti gli stadi italiani».
Stasera questo problema non si porrà, il Napoli affronta il Genoa in trasferta, (tifoserie gemellate) dopo i fasti della notte Champions con il Psg. Lo sforzo europeo resta una insidia, ma la filosofia ancelottiana prevede il turn over: la coppia d’oro Insigne-mertens potrebbe dividersi, Milik è già stato allertato. Ancelotti chiede uno sforzo in più: «Il Genoa vuole riscattare le ultime sconfitte, serve una prova di maturità ulteriore».
Sabato del pallone reso vivace anche da Torino-parma (ore 15), sfida delicata e ricca di motivi tecnici e di classifica. A cominciare dalla squadra di Mazzarri che, a un punto dalla zona Europa League, vuole consolidare la crescita dopo la vittoria in trasferta contro la Samp. «Ma non dobbiamo cullarci sugli allori — avverte il tecnico granata — Per ripeterci bisogna migliorare e avere rispetto di ogni avversario». Così recita anche il copione di Spal-cagliari (ore 18): due squadre che prendono giustamente tutto sul serio.