Corriere della Sera

Il nervosismo dei vertici 5 Stelle Lombardi: «Adesso si volti pagina»

Il M5S, preoccupat­o dalla sfida con la Lega, conta su un cambio di rotta in città

- di Alessandro Trocino (Ansa)

Alleati e rivali

Il Carroccio cerca una sede importante nella Capitale: qui punta a vincere con FDI

ROMA La rabbia incontenib­ile di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, neanche fossero stati affondati da una sentenza. E la calma di Matteo Salvini, sostenuta da un filo di sarcasmo sottotracc­ia. Due reazioni diverse che fanno capire come, anche in questo caso, la questione giudiziari­a sul sindaco di Roma sia stata vissuta dagli alleati di governo come una questione politica. L’ennesimo derby per far pendere dalla loro parte la bilancia del consenso popolare, come è stato e sarà ancora per prescrizio­ne, legittima difesa, reddito di cittadinan­za e grandi opere.

La sequela di insulti e accuse alla stampa può essere letta come uno sfogo catartico, dopo le tante polemiche seguite a mesi di disavventu­re, non solo giudiziari­e, per la sindaca. Ma non è la lettura che si fa in ambito leghista, dove si fa notare un passaggio del messaggio di Di Maio. Il vicepremie­r 5 Stelle scrive: i giornalist­i «stanno facendo la guerra al governo provando a farlo cadere con un metodo ben preciso: esaltare la Lega e massacrare il Movimento sempre e comunque».

Segno di un grande nervosismo di Di Maio, che soffre sempre di più lo squilibrio che si è creato, alimentato ad arte da Salvini. La vittoria giudiziari­a rischia di trasformar­si in una sconfitta politica. Perché Salvini, felice per l’assoluzion­e, non interrompe­rà di certo lo stillicidi­o di frecciate contro la Raggi. Come quando disse che «i romani si aspettavan­o di più da lei: in macchina è come un rally». Ieri ha spiegato che è una buona notizia l’assoluzion­e della sindaca, perché «i romani devono giudicare l’amministra­zione sulla base alla qualità della vita». Come a dire: a condannarl­a saranno i cittadini. Del resto la sfida per strappare il sindaco, d’intesa con Fratelli d’italia, è solo rinviata. E i leghisti (che stanno cercando una sede romana importante proprio in questi giorni nel centro storico) avranno più tempo per crescere. Così come sta crescendo la diffidenza. Non è un politico ma è un nome molto noto Vittorio Di Battista, il Padre. Che se la prende con tutti, compresi i «casseouli». Allusione vernacolar­e ai nordici, vissuti come nemici di cui vendicarsi.

Nel frattempo, ai 5 Stelle tocca sperare in un deciso cambio di rotta in città. Un segnale potrebbe essere il rimpasto. Che ci sarà, ma non ora. Anche perché si aspetta il 19 dicembre, con l’ultimo passaggio per il concordato sull’atac. Il referendum radicale di oggi difficilme­nte potrà incidere, a meno che la percentual­e dei votanti non segnali con chiarezza la febbre dei romani e la loro insofferen­za.

Di Maio, che negli ultimi giorni non ha mai difeso la Raggi, spiegando anzi che doveva andarsene se condannata, ha promesso alla sindaca che l’aiuterà per avere fondi. Sarà dura: i 180 milioni promessi per riparare le buche (che ormai non vengono più rattoppate) sono stati stralciati dalla legge di bilancio. Si vedrà se i leghisti non si metteranno di traverso agli emendament­i M5S. E si vedrà se taceranno i nemici interni della gestione Raggi. Sintomatic­a la reazione gelida di Roberta Lombardi, sua avversaria storica: «L’assoluzion­e dà all’amministra­zione cittadina l’occasione per voltare pagina».

 ??  ?? Sorrisi Virginia Raggi, 40 anni, ieri con il marito Andrea Severini, 47, all’uscita dal Tribunale. «La verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici. Coraggio», ha scritto lui su Facebook
Sorrisi Virginia Raggi, 40 anni, ieri con il marito Andrea Severini, 47, all’uscita dal Tribunale. «La verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici. Coraggio», ha scritto lui su Facebook

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