Stop alle partite»
«La maleducazione deve uscire dagli stadi»
FIRENZE Carletto alza il sopracciglio e lancia il sasso: «Si fermano le partite per la pioggia, si possono fermare anche per gli insulti», dice davanti al neo presidente federale Gabriele Gravina e alla platea dei colleghi durante la riunione di formazione prima dell’assegnazione della «Panchina d’oro».
Non è una semplice provocazione. Carlo Ancelotti sa quel che dice. Ed è deciso a guidare la crociata contro la maleducazione imperante che si è impossessata dei nostri stadi. «Ci possiamo fermare e lo faremo». Gli allenatori sono tutti con lui, soprattutto quelli che hanno lavorato all’estero e hanno notato la (abissale) differenza. «Carlo non è più abituato», racconta sconsolato Antonio Conte. «Soltanto in Italia c’è l’insulto libero alla persona. La serie A con Cristiano Ronaldo ha fatto un salto di qualità, ora però deve cambiare la mentalità della gente».
Ancelotti allarga il concetto su un argomento che gli sta a cuore dai tempi in cui lo prendevano di mira i tifosi
della Juventus che allenava. «È quasi impossibile essere insultati in Inghilterra, qui da noi invece è la regola». Anche il c.t. Roberto Mancini gli dà ragione. «Abbiamo un modo sbagliato di comportarci. Il tifo contro è un fenomeno solo italiano. Fermarsi potrebbe essere un segnale». Gravina riempie il suo taccuino di appunti. La Federcalcio studierà qualcosa perché i tecnici fanno sul serio. Fabio Capello ha un’idea: «A fine partita i giocatori potrebbero andare al centro del campo a salutare tutto lo stadio e non soltanto ad applaudire quelli della curva». Un altro suggerimento che in Figc promettono di accogliere. Il rapporto malato con le frange estremiste del tifo è sempre sotto la lente di ingrandimento. «È un problema culturale e cambiare la cultura non è facile», racconta Max Allegri. Forse si può cominciare nelle scuole, lavorando sui bambini. E, magari, togliendo potere agli ultrà.
Si fermano le partite per pioggia, si possono fermare per le ingiurie. Essere insultati in Inghilterra è quasi impossibile