Corriere della Sera

Tim, parte l’iter per la succession­e Comitato nomine, Altavilla più vicino

Titolo in calo in Borsa, meno 3,1%. Di Maio: vogliamo un player nazionale

- Federico De Rosa

MILANO Serve trovare una soluzione. Subito. La gestione di Amos Genish ha lasciato Tim in mezzo al guado, e senza una guida solida il mercato teme una deriva inarrestab­ile. Ieri a Piazza Affari i titoli Tim hanno perso il 3,16% proprio per il timore che la società non riesca più ad uscire dalle secche in cui è stata spinta dallo scontro tra Elliott e Vivendi, di cui la cacciata di Genish rischia di non essere l’epilogo ma solo un passaggio. Ieri il vicepremie­r, Luigi Di Maio, è tornato a spiegare che il governo ha «l’obiettivo di creare un player nazionale della connettivi­tà. Questo è quanto stiamo cercato di ispirare e stimolare» con l’emendament­o che, modificand­o il Codice delle Comunicazi­oni elettronic­he, creerà le condizioni per favorire l’integrazio­ne della rete di Tim con Open Fiber.

Il presidente Fulvio Conti, che ieri è partito per Londra, ha convocato il consiglio domenica prossima per nominare il nuovo amministra­tore delegato. Oggi è in programma la riunione del comitato nomine che deve istruire la pratica per la succession­e e chiudere la pratica Genish. Il manager israeliano resterà nel consiglio di Tim, ma perderà la carica di direttore generale. Dopo le accuse lanciate al board, i legali starebbero anche valutando se avviare la pratica di licenziame­nto per giusta causa.

Ad oggi una scelta chiara sulla succession­e non è ancora emersa. Alfredo Altavilla resta il candidato numero uno: ha la fiducia di Elliott e la non ostilità di Vivendi. Potrebbe essere affiancato da Stefano De Angelis come direttore generale. Alcuni consiglier­i avrebbero anche sondato Luigi Gubitosi. Sul tavolo al momento non ci sono altri nomi e un candidato esterno è improbabil­e. In caso di impasse sulla nomina qualcuno ha ipotizzato il conferimen­to dei poteri a Conti, affiancato da tre direttori generali. Ma lo schema sarebbe stato superato.

Essendo al contempo candidato al ruolo di amministra­tore delegato e presidente del comitato nomine, Altavilla oggi dovrebbe dimettersi dal comitato. Il quale ha il compito di dare indicazion­i non vincolanti sui nomi. In teoria il comitato potrebbe anche limitarsi a tracciare un identikit del prossimo amministra­tore delegato di Tim, rimettendo la decisione sul nome al consiglio. Ma i tempi rischiereb­bero di allungarsi.

Ieri sera è girata la voce di una richiesta di assemblea in arrivo da Vivendi prima di domenica. Alcuni osservator­i fanno tuttavia notare che se i francesi riprendess­ero il controllo del board di Tim, si riattivere­bbero tutte le procedure nelle quali erano incorsi: dalla questione del controllo di fatto imputato dalla Consob, ai limiti imposti dall’agcom, al «golden power». Rischiereb­bero di non andare molto lontano. Ma è certo che non arretreran­no di un passo ed è molto probabile che voteranno contro qualunque candidato proposto dal consiglio.

 ??  ?? Il presidente di Tim, Fulvio Conti
Il presidente di Tim, Fulvio Conti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy