Di Maio: dialogo con la Ue
«Pronti a clausole sul deficit e a maggiori tagli. Salvini? Ora giù i toni»
Segnali di apertura del governo a Bruxelles. Il vice premier Luigi Di Maio auspica un dialogo con l’unione Europea. L’apertura riguarderebbe le clausole sul deficit e maggiori tagli. Messaggi distensivi anche da parte dell’altro vice premier Matteo Salvini che invita a dire basta alle liti. Ancora tensione sui rifiuti.
ROMA L’emergenza rifiuti in Campania continua, e continuano i roghi, come le polemiche nella maggioranza e nel governo. Grave la situazione soprattutto a Torre del Greco, dove si moltiplicano i cumuli di rifiuti non raccolti e dove nella notte tra venerdì e sabato sono stati accesi incendi in un quartiere di case popolari che hanno scatenato fumi tossici e fatto salire l’esasperazione dei residenti.
Un problema annoso, drammatico, che vedrà impegnato domani il governo a Caserta — ci saranno il premier Conte, i due vicepremier Salvini e Di Maio, vari ministri tra i quali quello dell’ambiente Costa — per la firma di un protocollo d’intesa sui roghi tossici nella Terra dei fuochi. Proprio il presidente del Consiglio fa sapere che sarà lui il «garante» del contratto firmato da M5S e Lega anche sul tema dell’ambiente e dei rifiuti, e dunque l’incontro ai vertici potrebbe portare a una mediazione, che al momento appare molto difficile. Perché quel contratto, per quello che c’è o non c’è scritto, fa ancora litigare i leader dei due partiti.
Nonostante infatti vengano mandati da entrambi messaggi tranquillizzanti sulla tenuta del governo — secondo Salvini si andrà avanti «per 5 anni» e sarà possibile arrivare a un chiarimento «parlando con Luigi» — le posizioni restano molto distanti. Il ministro dell’interno infatti — mentre Di Maio ribadisce che il tema dello smaltimento dei rifiuti attraverso la costruzione di termovalorizzatori non è nel contratto e quindi «no agli inceneritori» — insiste: «La realtà cambia, e c’è bisogno di andare avanti e non indietro».
Secondo il leader leghista, infatti, c’è bisogno di costruire termovalorizzatori non solo per risolvere il problema dei rifiuti in Campania, ma per creare «ricchezza»: «I rifiuti devono produrre utili ed energia, non roghi tossici. Io non sto qui a fare finta di niente. La Campania è una delle poche regioni che dai rifiuti ci perde e non ci guadagna. Siccome non vorrei che i bambini morissero di fumi tossici, il governo ha il dovere di trovare soluzioni per evitare una nuova emergenza», inevitabile se si continua così anche per esponenti di FI come Mara Carfagna. Ed è netta e irridente anche la risposta ad Alessandro Di Battista, che aveva attaccato il vicepremier: «Sto seguendo riga per riga l’impegno che ho preso con gli italiani, e invidio Di Battista che mi redarguisce dalle spiagge del Guatemala».
Ma il M5S appare compatto in una delle tradizionali battaglie del Movimento. Anche il presidente della Camera Roberto Fico interviene per dire che «non vogliamo, non dobbiamo e non possiamo tornare indietro. Abbiamo l’imperativo morale di andare avanti, proprio per tutelare la salute di tutte le persone che abitano la mia terra». E mentre la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, chiede alla politica «responsabilità» per trovare una soluzione, il governatore della Campania Vincenzo De Luca attacca Salvini: «Il ministro dell’interno è giovane, entusiasta e renitente agli approfondimenti dei problemi. Gli darò un quadro più adeguato, così la finiamo con questa manfrina totalmente propagandistica e anche offensiva che è stata messa in piedi».
L’ira del governatore De Luca: «Il ministro dell’interno è giovane, ora basta propaganda e manfrine»