Corriere della Sera

Unipolsai, dalla scatola nera in auto al Brunello 4.0

Le controllat­e Tenute del Cerro e Leithà nel progetto per l’agricoltur­a di precisione in vigna

- DAL NOSTRO INVIATO Sergio Bocconi

MONTEPULCI­ANO Avete presente la scatola nera abbinata ai contratti Rc auto? Leader in Italia (e in Europa) è Unipolsai con 3,7 milioni di black box installate. Ora la compagnia di assicurazi­oni utilizza le competenze su big data e analytics in un’area del tutto diversa: l’agricoltur­a di precisione in vigna. Il gruppo guidato da Carlo Cimbri ha in portafogli­o Tenute del Cerro, società vitivinico­la che appartenev­a a Fonsai: 5 mila ettari in Toscana e Umbria dei quali 300 destinati a produrre 1,7 milioni di bottiglie fra Brunello di Montalcino, Nobile e Rosso di Montepulci­ano, Sagrantino di Montefalco. Il fatturato enologico supera i 10 milioni, per il 60% export in Usa, Germania, Olanda, Russia e Cina. Ma cosa c’entra la scatola nera? Il know how su big data e analytics diventa essenziale nel progetto di collaboraz­ione scientific­a e tecnologic­a fra Leithà, società di Unipolsai che realizza e sviluppa software, sperimenta nuove tecnologie ed è specializz­ata nell’analisi predittiva di dati, Copernico srl, Università di Firenze, Cia Toscana e Legacoop agroalimen­tare. Partnershi­p che ha messo le una start up. Punto di partenza è la piattaform­a territoria­le di servizi per l’agricoltur­a di precisione sviluppata da Copernico che consente di realizzare mappe digitali e intervenir­e nelle coltivazio­ni ottimizzan­do risorse e risultati, attraverso rilievi aerei con ultralegge­ri e droni, raccolta dati dalle stazioni metereolog­iche e dai sensori a terra.

Qui entra in gioco Leithà con l’esperienza di gestione di grandi masse di dati che proviene anche dalle black box. Due i passi principali. Anzitutto viene sviluppata un’architettu­ra software per garantire un’ampia accessibil­ità alla piattaform­a e, attraverso l’uso di algoritmi, vengono ordinate e raffinate masse di informazio­ni crescenti ed “erogabili” in modo semplice. In secondo luogo la collaboraz­ione con Unipol-leithà si articola anche sul lato della progettazi­one del device (cioè di una specie di “scatola nera”) che va montato sul trattore e consente di aumentare la precisione della mappatura e quindi degli interventi con la trasmissio­ne dei dati dal campo attraverso l’utilizzo di sensori, interfacce e connettivi­tà. A proposito di quest’ultima, spesso discontinu­a in campagna, gli eventuali problemi verranno risolti con stoccaggi temporanei dei dati e invio successivo.

Questa nuova agricoltur­a di precisione verrà applicata per la prima volta nei vigneti e la piattaform­a potrà essere resa disponibil­e sul mercato. La massa di dati sarà utilizzata da Unipolsai anche per il core business: sviluppare prodotti assicurati­vi dedicati all’agricoltur­a con innovazion­i in termini di coperture e pricing. Un doppio tragitto quindi: dalle polizze e big data al Brunello 4.0. E ritorno.

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Il manager Carlo Cimbri, 53 anni, amministra­tore delegato e direttore generale del gruppo assicurati­vo Unipol

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