Una guida, dal colloquio al curriculum
Ecco perché nasce Trovolavoro, il supplemento gratuito che troverete domani in edicola con il Corriere della Sera e con L’economia. Storie di ragazzi che sono riusciti a trovare la loro occasione, di imprese che cercano competenze sempre più ibride, che mescolino saperi tecnologici avanzati e sensibilità umanistica. La frontiera dei big data e dei data scientist e le solide capacità artigianali di cui il made in Italy rappresenta un esempio. Ma è anche una guida, una sorta di istruzioni per l’uso, da come evitare di scrivere troppo cose (magari inutili) in un curriculum a come affrontare correttamente il primo colloquio di lavoro. Consigli rivolti non solo ai talenti, che in fondo se la cavano bene anche da soli, ma a chiunque si stia guardando intorno e magari si sente un po’ smarrito.
Ecco, siamo partiti dal grande paradosso di un mancato incrocio tra domanda e offerta, per tentare di fornire alcuni strumenti rivolti sia ai giovani che stanno frequentando gli Istituti tecnici superiori o l’università, sia alle imprese che li stanno cercando.
Come bisogna formarsi in questo tempo 4.0? Si dice che il 65 per cento dei bambini che frequentano la scuola elementare faranno lavori che non esistono. Quali sono i migliori percorsi per rafforzare i propri saperi? Anche perché ci siamo accorti che molti giovani, attratti dai grandi marchi dell’impresa si lasciano sfuggire grandi occasioni che invece vengono offerte da piccole e medie imprese dal nome sconosciuto.
L’idea è che ritaglino le pagine, le pieghino e le mettano tra i libri. Perché al di là della grande questione se il reddito di cittadinanza sia o meno la risposta, il tema centrale per la crescita e per il futuro di un Paese, resta uno solo: il lavoro.
E come ripeteva il presidente degli Stati Uniti d’america Calvin Coolidge: talento, genio e istruzione elevata sono più diffusi di quanto sembri. Quello che conta, diceva, è la perseveranza.