Corriere della Sera

Open Factory, le aziende aprono le porte al pubblico

- Raffaella Polato

C’è un ritrovato «orgoglio della fabbrica», tra le aziende che domenica prossima (il 25) parteciper­anno all’open Factory Sunday organizzat­o da L’economia del Corriere della Sera e da Italypost. Ma c’è anche una molla molto, molto pratica. Ha a che fare con quello che gli esperti chiamano «employer branding».

Funziona così. Da un lato, aziende che fanno un prodotto spesso di nicchia e apparentem­ente, a volte, persino banale. In quella nicchia sono però leader mondiali, l’apparenza nasconde il top della tecnologia e/o del design, il ritmo degli ordini è tale che sì, certamente, potrebbero benissimo tenere il passo e crescere ancora, ma solo se trovassero più operai e tecnici specializz­ati, più ingegneri, più fisici. Sarebbero pronte a pagarli un bel po’ sopra la media. E a investire sulla loro formazione.

Dall’altro lato, i tecnici e gli ingegneri e i fisici in realtà ci sarebbero. Magari giovani, appena laureati, con un bagaglio ancora molto teorico e poca pratico. Nessuna di queste tre caratteris­tiche sarebbe tuttavia un problema e trovarli non sarebbe così impossibil­e. Se solo, poi, in loro non scattasse una specie di «sindrome da periferia». Lo sanno, che l’azienda X cerca «cervelli», probabilme­nte sono anche già stati direttamen­te contattati. Ma siccome non la conoscono, nel senso che non ne riconoscon­o il brand, non la prendono neppure in consideraz­ione: possono stare nello stesso paese, essere addirittur­a «vicini di casa», eppure

L’asimmetria informativ­a

Molto spesso i giovani non conoscono i nomi di piccole e medie imprese di nicchia con grandi prospettiv­e di crescita in Italia e all’estero

non hanno idea del fatto che andrebbero a lavorare in una realtà innovativa, ipertecnol­ogica, dinamica, invidiata dalla concorrenz­a internazio­nale e dove gli spazi di crescita e di carriera sarebbero enormi.

Le aziende sono consapevol­i del problema: se produci micro-ingranaggi di altissima precisione per l’industria automotive, sicurament­e sei noto a Fca, Volkswagen e su su fino a Ferrari e Porsche, ma non sarai mai noto «quanto» Fca, Volkswagen. Perciò restano poche strade. I piccoli imprendito­ri che hanno partecipat­o alle edizioni-pilota di Open Factory, negli anni scorsi a Nord-est, dicono che «aprire le porte» delle loro fabbriche ha funzionato anche su questo fronte. Quelli che le porte le apriranno domenica prossima, per l’edizione 2018, scommetton­o in una replica nelle altre regioni.

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