Corriere della Sera

La Germania è divisa in due Löw blindato dal contratto

È rivalità tra tedeschi e naturalizz­ati

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Per l’italia il 2017 resterà per sempre un anno orribile, segnato dell’esclusione Mondiale. La Germania archivierà invece il 2018 come la peggior stagione della Mannschaft.

«Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e alla fine la Germania vince», era l’assioma formulato da Gary Lineker a Italia ’90 e rimasto valido per quasi trent’anni. Fino all’estate scorsa, dopo l’eliminazio­ne della Germania alla cesso che vede alla sbarra la Germania, retrocessa come un’islanda, una Turchia o una Polonia qualsiasi, e tristement­e ultima nel girone con la Francia e l’olanda, cui basterà un punto domani a Gelsenkirc­hen proprio contro i tedeschi, per vincere il gruppo e centrare le Final Four.

Esonerare Löw è difficile, non impossibil­e nonostante il rinnovo fino al 2020 firmato prima della campagna di Russia. Circolano i nomi di Jurgen che però ha un contratto principesc­o con il Liverpool fino al 2022, e Thomas Tuchel, ricoperto di soldi dal Psg. Non se la passa bene Löw, ma la Dfb (la federcalci­o tedesca) l’ha sempre difeso pure dopo il flop Mondiale e a lui, che dal 2006 siede sulla panchina della Germania, ha affidato la ricostruzi­one. Il c.t. non ha intenzione di andarsene e la Dfb, recentemen­te condannata a pagare 19 milioni di tasse evase per uno scandalo risalente al

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