Vale guarda Viñales da lontano L’ultimo atto di un anno horror
Rossi solo 16°, il compagno in pole: «Ma se piove vado molto bene»
Tra la prima e la sedicesima casella della griglia ci sono 45 metri e il senso finale di una stagione. Un senso piccolo, ovvio, perché poi che cosa cambia arrivare terzi o quarti in un Mondiale? «Se il secondo è il primo dei perdenti, figurati gli altri...», sorride Giacomo Agostini con la consueta, sintetica saggezza. D’accordo, c’è la questione della supremazia in Yamaha. Però anche qui, diciamocelo: dopo un’annata così triste sarà davvero importante vincere il premio Male Minore?
Comunque sia, oggi va così: nell’ultimo Gp del 2018, in pole c’è Maverick Viñales e indietro sei file prova a rimontare il suo compagno Valentino Rossi, 2 punti sopra il rivale ma incastrato in una qualifica pessima (ha mancato pure la Q2) preceduta da prove ancora peggiori sull’asfalto in conuna dizioni miste, quelle che detesta: a un tratto un highside lo ha lanciato nel cielo per farlo ricadere sulla spalla sinistra, che ora un po’ gli duole. Insomma, «una giornata molto difficile, senza feeling con la moto». E capirai la novità: è stato il refrain più alla moda del 2018, stupirebbe il contrario.
C’è però un però: la variabile bagnato. Così — mentre scherza sul fatto che quando va male lui va bene Viñales e viceversa («È perché abbiamo sola moto buona e ce la scambiamo: qui è toccata a lui...) — Valentino apre a una possibilità per oggi dopo il sabato semiasciutto: «Sul bagnato vado molto bene». E siccome le previsioni sono da anguille negli stivali, ecco che le sue quotazioni risalgono: «Il problema sarà tutta l’acqua che prenderò in faccia in partenza. Ma se ci sarà un buon passo si può recuperare». In questi casi, con molta originalità, si dice che il pilota fa la danza della pioggia: se la farà Rossi, non la farà certo Viñales, il quale sul bagnato è meno sicuro. Resteranno comunque da domare gli altri: Dovizioso e Petrucci in primis; poi Zarco, Rins e vari outsider avventizi che con l’ombrello diventano supereroi; e ovviamente Marquez, artefice di una mezza impresa.
Al primo giro di qualifica, dopo una scivolata, gli è uscita la spalla sinistra, un suo In ginocchio Valentino Rossi si rialza dopo la caduta sul circuito di Valencia. Oggi partirà dalla sedicesima posizione in griglia
(Afp) classico problema: gli era capitato persino durante i festeggiamenti per il titolo in Giappone. MM non ha fatto una piega: si è alzato, è tornato al box, si è fatto rimettere la spalla in sede ed è ripartito, cogliendo la seconda fila col quinto tempo «senza rischiare troppo...». È l’ennesima prova di come pensi differente un pilota di moto, oltretutto già campione del mondo e dunque, secondo un certo banale modo di ragionare, «appagato». Ecco, provate a dirlo a lui... «Io provo a vincere, a dicembre metteremo a posto tutto». Cioè si opererà. Nel frattempo oggi non stupiamoci se, mentre gli altri si occuperanno delle loro beghe di famiglia, lui si prenderà pure questa gara. Anche se non vale niente, per Marc varrà tutto. Ecco perché è il Migliore per distacco.