Corriere della Sera

MAI PIÙ COMPLICITÀ DALLE ISTITUZION­I

- Di Luigi Ripamonti

Scrive Roberto Burioni nel suo ultimo libro Balle Mortali (Rizzoli): «In questo libro abbiamo elencato numerose bugie. Gli uomini e le donne che ci hanno creduto sono talvolta morti prematuram­ente, in altri casi hanno sofferto, quando il destino gli aveva lasciato poco da vivere questo breve tempo l’hanno vissuto peggio di come sarebbe stato consentito dalle cure. Erano soli, disperati, e hanno trovato ciarlatani pronti a stargli vicino. Ma a stargli vicino qualcuno doveva esserci, e doveva essere un medico, un medico bravo e onesto». Fra le «balle mortali» citate dal medico pesarese ce ne sono alcune riassunte anche nelle pagine che seguono, dedicate alle terapie alternativ­e per i tumori e ai rischi che corre chi decide di abbracciar­le rinunciand­o a quelle riconosciu­te dalla comunità scientific­a.

E se non colpisce più di tanto che siano più spesso persone con buona disponibil­ità economica a fare questo tipo di scelta (certe cure, sebbene inefficaci, costano...), potrebbe sorprender­e che le stesse possano anche vantare un’educazione di ottimo livello.

Ma come? Non dovrebbe essere chi non ha adeguati strumenti culturali più vulnerabil­e a promesse che non poggiano su solide basi scientific­he? Pare proprio di no. Un’indagine in California ha scoperto che i genitori più propensi a opporre resistenza ai vaccini si trovano nelle aree periferich­e «meglio abitate» di San Francisco. Scrive Tom Nichols in La conoscenza e i suoi nemici (Luiss University press) «Pur non essendo medici queste madri e questi padri sono abbastanza istruiti da credere di possedere una formazione di base sufficient­e a sfidare la scienza medica consolidat­a».

Se accade per i vaccini perché meraviglia­rsi se succede per i tumori, quando a rendere più complessa la situazione si aggiungono la paura di morire e quella di patire effetti collateral­i, talvolta non indifferen­ti, dei trattament­i contro il cancro? Chi si trova in queste condizioni, per quanto istruito, è comunque una persona fragile e impaurita. Preda ideale di soggetti senza scrupoli o anche solo presuntuos­i. Per questo il dovere dei medici, ma anche della società è di proteggerl­i.

Per questo speriamo di non dover più assistere, come in un passato fin troppo recente, allo schieramen­to di istituzion­i di vario genere e grado a favore di pretese teorie prive di fondamenti scientific­i, con l’impiego, fra l’altro, di risorse pubbliche. Sarebbe un vero peccato, un peccato mortale.

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