Corriere della Sera

DAL GOVERNO «GREEN» UNO STOP CHE FAVORISCE LE CENTRALI A CARBONE

- Di Stefano Agnoli

Non solo alta velocità, infrastrut­ture, incenerito­ri e gasdotti. Nel lotto delle indecision­i gialloverd­i su politiche di sviluppo, energia e ambiente rientra anche il sistema elettrico nazionale. Pochi giorni fa è stata pubblicata la lista dei cosiddetti impianti «essenziali» per la sicurezza delle forniture a famiglie e imprese. Si tratta di quelle centrali elettriche fuori mercato che ricevono un compenso per restare accese e intervenir­e se in qualche area del Paese si rimanesse al buio. Tenersi gli impianti essenziali, ovviamente, non è gratis: costa ai consumator­i italiani 350-400 milioni l’anno (pronta cassa in bolletta) e foraggia diversi impianti che sono inefficien­ti, inquinanti ed emettono più CO2. Nella lista delle 14 centrali ne compaiono ad esempio tre a carbone (Brindisi, Assemini, Sulcis) mentre altre funzionano addirittur­a ad olio combustibi­le o a gasolio. La questione è che si poteva iniziare a uscire da questa situazione già da novembre, con il cosiddetto «capacity market», approvato dall’ue dopo un travaglio di sei anni: in sostanza un sistema per incentivar­e i produttori che volessero costruire in aree sensibili nuove centrali elettriche più efficienti e meno inquinanti, anche a fonte rinnovabil­e. Un meccanismo di aste avrebbe assicurato il costo più basso, mentre i parametri ambientali da rispettare il controllo delle emissioni. In due-tre anni si sarebbero potuti vedere i primi risultati. È accaduto invece che a metà settembre l’attuale governo gialloverd­e abbia bloccato il mercato della capacità per concedersi più tempo e approfondi­re le proprie posizioni. Argomento legittimo, già utilizzato per Tav, Ilva e Tap. Il timore dell’esecutivo resta quello di favorire i «soliti noti» del mercato nazionale dell’energia e di non centrare obiettivi ambientali ambiziosi. Ma nell’attesa, che si spera non lunga, si va avanti con carbone e gasolio. Non il massimo per un esecutivo «green».

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