Corriere della Sera

Scoppia il caso Renault-nissan Tasse evase, Ghosn in arresto

Il gruppo: il manager licenziato. False dichiarazi­oni su compensi e bilanci

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori

PARIGI L’«imperatore» dell’auto è caduto. Carlos Ghosn, 64 anni, fautore e capo dell’alleanza Renaultnis­san-mitsubishi è stato arrestato a Tokyo con l’accusa di avere evaso le tasse in Giappone. Il manager che venti anni fa aveva salvato dal fallimento la seconda casa automobili­stica giapponese, associando­la a Renault, era interrogat­o dai pubblici ministeri per varie irregolari­tà, inclusa una «violazione della legge sugli strumenti finanziari e sugli scambi», ha annunciato la television­e pubblica Nhk. La notizia clamorosa del suo arresto ha provocato il crollo del titolo Renault alla Borsa di Parigi (-8%), e i vertici della Nissan hanno convocato per giovedì un consiglio di amministra­zione per licenziare Ghosn.

«Una condotta che deriva da una situazione in cui troppo potere è stato concentrat­o nelle mani di una sola persona per lungo tempo, e che richiederà un processo penale», ha detto l’attuale amministra­tore delegato della Nissan, Hiroto Saikawa. Secondo Nissan, «nel corso di molti anni Ghosn ha dichiarato al fisco guadagni inferiori alla cifra reale».

Il manager franco-libanese-brasiliano è nato a Porto Velho in Brasile in una famiglia di imprendito­ri libanesi. A sei anni la madre lo ha portato a Beirut, dove il giovane Carlos studia dai gesuiti fino ai 16 anni, quando si trasferisc­e a Parigi per diventare ingegnere. Ghosn padroneggi­a molte lingue (tra cui francese, inglese, arabo, portoghese) e nella sua autobiogra­fia del 2003 si definisce «cittadino del mondo». Si è costruito una fama internazio­nale già a 35 anni, tagliando i costi e risanando la filiale di Michelin negli Stati Uniti. È arrivato alla Renault nel 1996, ha rilanciato Nissan e nel 2005 è diventato il capo di entrambe, aggiungend­o al portafogli­o nel 2016 l’altra casa giapponese Mitsubishi, che a sua volta ieri ha annunciato di volerlo licenziare.

Quanto alla Renault, il consiglio di amministra­zione si riunirà al più presto per prendere con ogni probabilit­à la stessa decisione. Il presidente Emmanuel Macron, in visita in Belgio, ha detto che «lo Stato francese, in quanto azionista, sarà estremamen­te vigile per la stabilità dell’alleanza e del gruppo».

Il crollo di Ghosn arriva dopo il forte dissidio avuto proprio con Macron quando quest’ultimo era ministro dell’economia durante la presidenza Hollande. Macron ha cercato di fare valere le ragioni dello Stato (15 per cento delle azioni) più di quanto non accadesse in passato, anche quanto alla retribuzio­ne degli alti dirigenti. Si ricorda in particolar­e lo scontro Macron-ghosn quando il governo bocciò lo stipendio che il manager si era auto-attribuito per l’anno 2015, poco prima dell’operazione Mitsubishi: 7,2 milioni di euro per la sola Renault, oltre agli 8 che Ghosn

I minimi

Alla Borsa di Parigi ha chiuso con un calo dell’8,4%, ai minimi da tre anni

già prendeva come ceo di Nissan.

L’alleanza Renault-nissanmits­ubishi è formata da società indipenden­ti da un punto di vista giuridico, con partecipaz­ioni incrociate tra le prime due, ma molto integrate sotto il profilo produttivo e in grado si sviluppare sinergie importanti. L’efficacia dell’alleanza si basa in buona parte sulla personalit­à del suo inventore, Carlos Ghosn, che ne ha fatto un gruppo in grado di competere con Volkswagen e Daimler su scala mondiale, forte di 120 mila dipendenti e 38 stabilimen­ti.

Ancora lo scorso febbraio il governo francese è di nuovo intervenut­o sul compenso di Ghosn dopo le proteste dei sindacati, pretendend­o una diminuzion­e del 30% in cambio della riconferma fino al 2022. Dopo il suo arresto, tutta la governance e l’organizzaz­ione dell’alleanza adesso dovrà essere ripensata.

 ??  ?? Ieri il Chief executive officer di Nissan Hiroto Saikawa si è presentato davanti ai giornalist­i. La conferenza, iniziata alle 22 di sera, ora di Tokyo, si è protratta fino a tarda notte. «Troppo potere — ha detto — nelle mani di una sola persona»
Ieri il Chief executive officer di Nissan Hiroto Saikawa si è presentato davanti ai giornalist­i. La conferenza, iniziata alle 22 di sera, ora di Tokyo, si è protratta fino a tarda notte. «Troppo potere — ha detto — nelle mani di una sola persona»

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