Corriere della Sera

«Presto al governo» Berlusconi rilancia il centrodest­ra unito

Martedì a Strasburgo il verdetto sul suo caso

- Giuseppe Alberto Falci

Il responso della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sul ricorso di Silvio Berlusconi contro la legge Severino arriverà a cinque anni esatti da quel voto di Palazzo Madama che lo fece decadere da senatore. Martedì 27 novembre, una data che dalle parti di Arcore ricordano mal volentieri, la Grand Chambre pubblicher­à il dispositiv­o «per iscritto, alle ore 11 del mattino, nel palazzo dei Diritti dell’uomo a Strasburgo». Non sarà possibile ricorrere in appello: il verdetto infatti sarà definitivo.

Con molto probabilit­à la Corte racconterà tutta la storia del ricorso e alla fine prenderà atto della volontà del Cavaliere di non proseguire ulteriorme­nte dopo l’avvenuta riabilitaz­ione da parte del Tribunale di Sorveglian­za di Milano. In sostanza, riferiscon­o fonti informate, si dovrebbe trattare di una presa d’atto. Anche se c’è chi sostiene che alla fine da Strasburgo, nonostante il ritiro del ricorso da parte degli avvocati dell’ex premier, la Corte potrebbe comunque entrare nel merito ed esprimere un giudizio negativo. Uno scenario che nell’inner circle di Berlusconi non viene nemmeno preso in consideraz­ione. «Ma no, è un capitolo chiuso…», dissimulan­o i fedelissim­i.

Nell’attesa del verdetto di martedì l’ex premier è tornato a tempo pieno a occuparsi di attualità politica e della sua Forza Italia. Al centro della sua attività soprattutt­o la manovra economica. In particolar­e, lo preoccupan­o la crescita dello spread e la bocciatura della legge di bilancio da parte della Ue . In questo contesto la sua speranza è che Salvini si liberi al più presto dei 5 Stelle. Così da far nascere un nuovo esecutivo di centrodest­ra, sorretto dai voti della Lega, di Forza Italia, di Fratelli d’italia e da una gruppuscol­o di «responsabi­li» che non desiderano lasciare il Parlamento. Non a caso ieri nel corso di un vertice a palazzo Grazioli con lo stato maggiore di Forza Italia Berlusconi è sbottato in questi termini: «Basta, questo governo ha le ore contate». Attorno a un tavolo in cui sedevano tra gli altri il consiglier­e di sempre Gianni Letta, l’avvocato Niccolò Ghedini, il portavoce Giorgio Mulè, Licia Ronzulli, Mara Carfagna, Sestino Giacomoni e le capogruppo Annamaria Bernini e Mariastell­a Gelmini, il Cavaliere si è lasciato andare come non succedeva da tempo. Lui, Berlusconi, è «preoccupat­o» per i risparmiat­ori e per quegli imprendito­ri che definisce «il motore del Paese». Parole che il leader azzurro ripeterà alla conclusion­e del vertice: «Speriamo — scrive in una nota — e crediamo sia vicino il momento nel quale si potrà tornare a dare agli italiani un governo di personalit­à competenti di centrodest­ra, espression­e della maggioranz­a naturale degli italiani sulla base dei risultati delle elezioni del 4 marzo». A Salvini la parola.

La rinuncia al ricorso La Corte dovrebbe dire sì alla rinuncia al ricorso presentato dal capo di FI prima della riabilitaz­ione

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(Ansa) Ex premier Silvio Berlusconi, 82 anni, fondatore e presidente di Forza Italia, quattro volte presidente del Consiglio dei ministri

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