Corriere della Sera

«Chi ha avuto tutto pugnala alle spalle» Le accuse di Renzi a Gentiloni e Delrio

L’ex ministro: gli chiesi di lasciare ma non penso parli di me. Primarie, c’è anche Martina

- Maria Teresa Meli

ROMA Matteo Renzi si fa sentire nell’agone politico ma continua a tenersi lontano dal dibattito congressua­le. Per due motivi. Il primo lo ha confidato ai collaborat­ori: «Non voglio fornire più alibi. Queste assise non devono essere il solito referendum su di me». Il secondo, invece, ha provocato in lui qualche amarezza. Come si arguisce dalle parole che affida al Foglio in una lunga intervista.

«Poco dopo la sconfitta del 4 marzo — racconta l’ex segretario — tutti, in primis Paolo Gentiloni e Graziano Delrio, mi hanno chiesto di fare un passo di lato e di restare fuori dalle dinamiche del Pd al prossimo Congresso. Come se ciò che era accaduto fosse dipeso solo da me. Del resto, se la sinistra perde dal Brasile alla Baviera, se i socialisti francesi e olandesi stanno al 5 per cento, notoriamen­te, è anche lì per colpa del mio carattere».

E ancora: «Mi colpisce la mancanza di serenità di giudizio da parte di chi, dopo aver avuto tutto grazie al nostro coraggio, ora pugnala alle spalle. Ma lo stile è come il coraggio di Don Abbondio: chi non ce l’ha non può darselo».

Il riferiment­o a Gentiloni certo non stupisce: tra i due è sceso il gelo da sempre. L’ex premier ha addirittur­a deciso di sposare il candidato, Zingaretti, il più lontano possibile da Renzi. Quel che ha sorpreso qualcuno nel Pd è invece l’accenno a Delrio. Il capogruppo del Pd alla Camera spiega agli amici: «È vero, io dopo il 4 marzo gli ho dato quel consiglio. Era il più giusto ed era coerente con lo stile che abbiamo sempre avuto. Ma sinceramen­te non penso proprio che Matteo si riferisse a me come a uno dei suoi pugnalator­i».

Delrio, come è noto, non appoggerà il candidato preferito dai renziani, Minniti, anche se la maggioranz­a del suo gruppo (circa 70 deputati ) ha firmato a sostegno della scesa in campo dell’ex ministro dell’interno. Gli preferisce Martina, che dovrebbe annunciare oggi, con un video, la decisione di correre. Ma la verità è che anche Minniti ha chiesto all’ex leader di farsi da parte, convinto com’è che passare per il candidato di Renzi gli sarebbe di impediment­o. «Tanto Marco non ha bisogno di me per vincere, ma voi — ha detto l’ex segretario ai suoi nei giorni scorsi — però voi datevi da fare per eleggerlo».

Per il resto, Renzi guarda altrove. Al Foglio ribadisce di non aver intenzione alcuna di fare una corrente: «Chi fa politica costruendo correnti per avere sempre una bella poltrona a disposizio­ne mi fa tristezza». La sua attenzione, piuttosto, è puntata sui comitati civici (che nella prossima primavera faranno un grande raduno nazionale). E sulle piazze che si stanno mobilitand­o e che, a suo avviso, «difficilme­nte» si faranno «rappresent­are dalla politica tradiziona­le». Lo sanno pure nel Pd, dove anche per questa ragione temono un flop delle primarie.

La campagna

Minniti ha chiesto all’ex leader di farsi da parte per non passare per il «suo» candidato

 ??  ?? I protagonis­ti Matteo Renzi Senatore del Pd, 43 anni, ex segretario del partito, premier dal 2014 al 2016 Paolo Gentiloni Deputato del Pd, 63 anni, premier dal 2016 allo scorso giugno Graziano Delrio Deputato del Pd, 58 anni, ministro ai Trasporti con Renzi e Gentiloni
I protagonis­ti Matteo Renzi Senatore del Pd, 43 anni, ex segretario del partito, premier dal 2014 al 2016 Paolo Gentiloni Deputato del Pd, 63 anni, premier dal 2016 allo scorso giugno Graziano Delrio Deputato del Pd, 58 anni, ministro ai Trasporti con Renzi e Gentiloni

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