Corriere della Sera

Generali, 5 miliardi in dividendi «Più forti in Europa e in Asia»

Il piano al 2021. Donnet: strategia robusta, 3-4 miliardi anche per acquisizio­ni»

- Sergio Bocconi

«Al termine del piano, nel 2021, Generali sarà un gruppo di assicurazi­oni e asset management». Così il ceo group Philippe Donnet ha prefigurat­o il futuro del Leone nel corso della presentazi­one alla comunità finanziari­a del nuovo business plan triennale. Un cambio di architettu­ra annunciato nel 2017 e che nella strategia illustrata ieri nell’investor day è stato sottolinea­to e delineato negli obiettivi.

Punto di partenza, oltre ai risultati conseguiti con il piano che scade a fine anno, è quanto ha indicato sempre Donnet: «Raramente in altri momenti della nostra storia abbiamo avuto un cash così forte per investire nella crescita». Il riferiment­o, hanno spiegato il numero uno della compagnia e il group general manager Frédéric de Courtois, è agli oltre 10 miliardi che il gruppo prevede di avere a disposizio­ne nel corso del piano. Un «tesoretto» che risulta sommando i 2 miliardi in cassa a fine 2018, gli oltre 7 provenient­i dalla gestione operativa, cioè i crescenti trasferime­nti netti di cash dalle business unit al centro, e i 2 miliardi risultanti dall’ottimizzaz­ione geografica realizzata con dismission­i e razionaliz­zazioni.

Come verranno utilizzate queste risorse? Circa 4,5-5 miliardi saranno destinati ai dividendi, con un payout ratio in crescita al 55-65% (nel piano precedente la cifra totale è stata analoga ma spalmata su quattro esercizi); 1,5-2 miliardi verranno utilizzati per ridurre debito e relativo costo; 3-4 saranno indirizzat­i alla crescita, organica o attraverso acquisizio­ni mirate, coerenti con criteri e obiettivi strategici. «Nel valutare possibili acquisizio­ni saremo selettivi e disciplina­ti, non abbiamo fretta e al momento non c’è nulla sul tavolo», ha detto Donnet. E de Courtois ha aggiunto: «Nel caso non individuas­simo opportunit­à potremo valutare altre opzioni, fra cui anche un buy back». Infine un ulteriore miliardo di risorse interne (non compreso negli oltre 10 già indicati) verrà utilizzato per innovazion­e e digitalizz­azione.

Oltre ai target finanziari, che prevedono un aumento degli utili per azione del 6-8% l’anno e un rendimento medio per gli azionisti di oltre l’11,5%, Donnet ha tracciato i pilastri della strategia. Il primo delinea una «crescita profittevo­le con il rafforzame­nto della leadership in Europa focalizzat­a su clienti retail e pmi»; una spinta su «mercati ad alto potenziale in Asia e America latina»; lo sviluppo di una piattaform­a globale di asset management». E sul tema dell’asset management viene sottolinea­to che, nella strategia della piattaform­a globale, obiettivo è entrare nella top 5 mondiale per profitti delle architettu­re multibouti­que. Nel 2021 la quota di ricavi dalla gestione di asset per clienti terzi si prevede salga dal 6% al 35% con un contributo al risultato netto globale che passa da 187 a oltre 400 milioni. Un’offerta integrata assicurati­va e di gestione-wealth management è ritenuta

«fondamenta­le per i clienti» e «riflette lo spostament­o del focus da protezione e risarcimen­to a prevenzion­e e servizio».

Ecco dunque che fra gli altri pilastri della strategia, oltre al capital management (con la generazion­e di risorse e la riduzione del debito), c’è l’accelerazi­one su innovazion­e e digitalizz­azione. Donnet ha sottolinea­to che «principale obiettivo di Generali è diventare life-partner dei clienti, offrendo soluzioni innovative e personaliz­zate grazie a una rete di distribuzi­one che non ha eguali». Da qui il miliardo di investimen­ti con, fra l’altro, il lancio di una piattaform­a paneuropea sulla mobilità e la crescente applicazio­ne di intelligen­za artificial­e e big data analytics nell’operativit­à «core».

Il group ceo ha definito il piano «robusto e forte, non molto legato alle condizioni macroecono­miche italiane». La sensibilit­à allo spread è alta, visto che Generali ha in portafogli­o 58 miliardi di nostri titoli di Stato, ma «si è ridotta in modo significat­ivo perché è stata migliorata l’asset allocation». Un aumento di 100 punti si spread pesa 12 punti base sul Solvency ratio.

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 ??  ?? Al verticePhi­lippe Donnet, 58 anni, è group ceo delle Assicurazi­oni Generali. Ieri la presentazi­one del nuovo piano strategico della compagnia
Al verticePhi­lippe Donnet, 58 anni, è group ceo delle Assicurazi­oni Generali. Ieri la presentazi­one del nuovo piano strategico della compagnia

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