Confcommercio e la formazione contro i pericoli dell’illegalità
Aumenta la percezione di insicurezza per un commerciante su quattro. Pochi però sembrano convinti che la soluzione sia «fai da te». Il 10% degli imprenditori dei servizi dispone di un’arma di difesa personale. Ma si riduce rispetto all’anno scorso la quota di chi è propenso a dotarsene in futuro (8% contro l’11% del 2017). Aumenta invece quella di chi non ha alcuna intenzione di farlo (61% contro il 55% del 2017). I dati sono emersi ieri durante la «Giornata della legalità» organizzata da Confcommercio. Secondo l’organizzazione, sono 29 i miliardi spesi ogni anno dalle imprese per tutelarsi sul piano della sicurezza, dalla videosorveglianza in avanti. Secondo gli imprenditori del commercio i problemi più gravi del Paese sono l’eccessivo prelievo fiscale (per il 66%) e la burocrazia (57%). La criminalità è al terzo posto, indicata da quasi un imprenditore su due (48%).«L’illegalità più la conosci, più la devi combattere. Il problema è che cosa succede quando invece non la riconosci, quando cioè assume forme camuffate, quasi rispettabili», ha detto Sangalli, ringraziando il ministro dell’interno presente all’evento. Attenzione ricambiata da Matteo Salvini con un’apertura di credito senza se e senza ma: «Non capisco la caccia allo scontrino dei commercianti quando vediamo che c’è un abusivismo dilagante».