Ex Ilva, in 800 danno l’addio con l’incentivo
Sono oltre 800 i dipendenti ex Ilva che hanno scelto l’esodo incentivato (100 mila euro lordi, circa 75 mila netti). Di questi, più di 650 lavoravano allo stabilimento di Taranto: così gli esuberi da collocare in cassa integrazione a zero ore sono scesi sotto le 2 mila unità (dagli iniziali 2.600). I numeri sono emersi ieri dall’incontro tra i rappresentanti dei sindacati metalmeccanici e l’amministrazione straordinaria Ilva. Che intende far frequentare a tutto il personale che ha attualmente in carico, e che è in cassa integrazione a zero ore dallo scorso 1 novembre, i corsi di riqualificazione professionale. A tal fine, per procedere, si vaglieranno le opzioni Fondimpresa oppure Regione Puglia. Inoltre, nell’incontro si è fatto il punto sulle bonifiche dell’acciaieria che competono alla gestione commissariale attraverso parte dei fondi (600 milioni circa) ottenuti con la transazione con i Riva (pari complessivamente a circa un miliardo di euro).
I bambini di Taranto, infine, chiedono un futuro diverso dall’inquinamento: lo hanno fatto in mille, delle scuole elementari, con letterine indirizzate non a Babbo Natale ma al Papa e al Presidente della Repubblica. Le consegnerà il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, ieri a Taranto per l’anniversario della Convenzione Onu sui diritti dei minori.