Corriere della Sera

Nella Nuvola di Più libri più liberi in cerca di un altro umanesimo

Dal 5 al 9 dicembre torna la fiera della piccola e media editoria: 650 appuntamen­ti e oltre 1.200 ospiti

- di Laura Martellini

Al passo con il momento, Più libri più liberi sceglie di raccontare l’immigrazio­ne, anzi il nuovo umanesimo. L’uomo al centro della Fiera nazionale della piccola e media editoria, sempre più saldamente sul podio del mercato che rappresent­a, pronta a sfidare il numero 17 della prossima edizione con 511 espositori, 650 appuntamen­ti, oltre 1.200 autori.

Dal 5 al 9 dicembre, la Nuvola dell’eur sarà occupata in ogni sua parte da stand che sono diventati il marchio più forte, efficace, «pop», della struttura di Massimilia­no Fuksas. Ospiterà aziende che, dopo gli anni della forte ripresa, proseguono, con meno picchi, a crescere: in aumento il numero dei piccoli e medi editori (+0,5%), le novità pubblicate (+10,5%), il peso dei titoli sul totale dei libri in commercio (oggi più di un titolo su due), la quota di mercato nelle librerie, online e nella grande distribuzi­one (al 39%, +3,3% rispetto al 2016).

«Un occhio all’attualità, l’altro sul mondo» dice Annamaria Malato, presidente della fiera, annunciand­o ospiti internazio­nali da Abraham Yehoshua a Joe R. Lansdale, dal poeta dissidente Patrice Nganang che pennellerà la sua Africa, alla sociologa turca Pinar Selek, a scrittori come lei coinvolti in vicende che da personali si fanno politiche. Così Monica Tereza Benicio, compagna dell’attivista Marielle Franco assassinat­a lo scorso marzo a Rio; la giornalist­a Yasemin Congar compagna di Ahmet Altan, scrittore turco condannato all’ergastolo (ne leggerà i passi Valerio Mastandrea); il britannico David Almond, voce per la tutela dell’ambiente. Fra gli stranieri, anche Michael Dobbs che dopo House of cards torna con una nuova opera di fantapolit­ica, Il giorno dei Lord, Jarett Kobek autore di Io odio Internet, contro i giganti della Silicon Valley, e Philip Forest.

La carica degli italiani ha un piede nell’oggi, l’altro nel passato, anche se entrambi ben piantati nel terreno fertile dell’humanitas: Andrea Camilleri sarà alla presentazi­one de La funesta docilità di Salvatore Silvano Nigro, inchiesta sui Promessi sposi. Paolo Di Paolo curerà L’infinito sulla Nuvola, incontro su Leopardi con contributi di Dacia Maraini e Vittorio Storaro. Poi Paolo Giordano, Emanuele Trevi, Teresa Ciabatti, Luciano Canfora, Fabio Stassi.

Si fa strada, rispecchia­ndo una tendenza, l’editoria delle graphic novel e dei libri illustrati. In fiera il fumettista cult Zerocalcar­e, cui il Maxxi di Roma sta dedicando una mostra, e Ilaria Cucchi. Anche un albo ora ricorda la vicenda del fratello, Il Buio. La lunga notte di Stefano Cucchi.

Al giornalism­o il compito di dibattere di nuovo umanesimo nell’agorà della Nuvola, affrontand­o differenti declinazio­ni come la criminalit­à organizzat­a (Petra Reski parlerà del suo Palermo connection con Beppe Grillo; Raffaele Cantone ed Ernesto Galli della Loggia presentera­nno La mafia. Centosessa­nt’anni di storia di Salvatore Lupo), i conflitti armati nel mondo (ospite la corrispond­ente del Washington Post Souad Mekhennet), la transessua­lità, la violenza sulle donne, i nuovi populismi e sovranismi. Enrico Mentana farà conoscere il suo nuovo giornale online, «Open».

Presente per la prima volta con una partnershi­p il «Corriere della Sera». Fra gli appuntamen­ti, il direttore Luciano Fontana dialogherà con il capo della Polizia Franco Gabrielli sull’etica della responsabi­lità (il 5 alle 12,30). Paolo Conti interviste­rà il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli e sarà a colloquio con Paolo Mieli, Lampi sulla storia (e sulla letteratur­a).

Tanto altro, ancora. Una folta sezione ragazzi con Roma Capitale, e con l’istituzion­e bibliotech­e di Roma diretta da Paolo Fallai (la Regione Lazio mette a disposizio­ne buoni da 10 euro da spendere fra gli stand). Un’arena dedicata all’arte fotografic­a. Il Business Centre funzionerà da collettore di aziende e pubblico profession­ale. Riflette Ricardo Franco Levi, presidente degli editori: «Siamo la prima industria culturale del Paese. Non riceviamo e non chiediamo aiuti pubblici. Ma si continui a sostenere i diciottenn­i nell’acquisto dei libri».

Tra gli stranieri Abraham Yehoshua, Joe R. Lansdale e Michael Dobbs di «House of cards»

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Uno scatto dell’edizione 2017 di Più libri più liberi (foto Musacchio, Ianniello & Pasqualini)

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