La realtà audace e insperata di Mancini
Quando Mancini dice che adesso possiamo giocare contro chiunque tranne la Francia va creduto o è una battuta eccitata che è lecito passargli? Con questo giudizio Mancini pensa a molte cose: al lavoro fatto in pochi mesi che ora è tempo di sottolineare per sé e soprattutto per i suoi giocatori. Se sei vicino a diventare squadra l’ultimo passo lo fai credendoti già arrivato. Mancini sa che mancano i gol ma non i centravanti (Belotti, Immobile, Pavoletti, Balotelli, Petagna, Lasagna, Cutrone, Zaza, Kean, il falso 9); il problema però non è più suo, ora tocca ai
Mancini A parte la Francia, l’italia è tra le più forti in Europa. Ora vinciamole tutte...
centravanti venir fuori. Hanno 4 mesi di tempo, una lunga riflessione dentro cui crescere. A marzo sarà evidente chi deve giocare e chi no. Ci sono poi riflessioni tecniche: gli avversari non sono andati avanti, dalla Germania alla Croazia, alla Spagna. Mentre l’italia è stata rovesciata completamente, gioca non per difendersi, non per tenere il pallone, ma per portarlo rapidamente avanti. Questo con raziocinio lo fanno in pochi. A noi ormai capita spesso e senza sforzo, infatti non prendiamo gol. Non segniamo, ma spesso dominiamo, anche con avversari di alto livello come il Portogallo. Succede solo che la coperta sia un po’ corta. Il gol non arriva anche perché portiamo pochi uomini in area. I centrocampisti non seguono fino in fondo l’azione, si inseriscono poco. In area siamo sempre minoranza. Questo perché tutti i nostri centrocampisti giocano bene a calcio, distribuiscono gioco, non lo cercano, sono tutti registi. Mentre se hai due ali pure, almeno una mezzala a turno deve sempre accompagnare l’azione, altrimenti il centravanti è un uomo solo. Non sono dettagli, sono caratteristiche individuali, difficile limarle. Però Mancini ha quasi ragione, possiamo giocare con tutti tranne che con la Francia. È una realtà audace, insperata e soprattutto indimostrabile. Quindi diciamola.