Falco Pellegrino riprende il volo «Per migliorare ho studiato CR7»
di arrivare sempre sul podio, ma per il prossimo quadriennio vedo idee chiare. L’obiettivo è l’oro a Pechino 2022».
Cosa è rimasto dello sfogo di Pyeongchang («Sono cresciuto senza riferimenti»)?
«Lo dicevo da quattro anni. Ho cominciato a Sochi 2014, quando il sistema Fauner ha toccato il fondo. L’argento di un Piller 36enne a Vancouver ha spostato il problema e poi Pellegrino, coi risultati, ha coperto le magagne. Ma gli altri? Si era seminato nulla...».
È la staffetta che misura la forza di un Paese e in Corea l’italia ha chiuso settima.
«Ai Mondiali l’obiettivo è centrare i top 5. Russia e Norvegia sono imprendibili, con
Con Fauner a Sochi avevamo toccato il fondo, Chenetti funzionava solo con chi non aveva bisogno di nulla, Selle lavora in modo diverso Dopo la Corea ho pensato a una mossa alla Paltrinieri: andare all’estero. L’obiettivo stagionale? Difendere l’oro mondiale nella sprint
gli altri ce la giochiamo. Stiamo crescendo, con il giovane Stefan Zelger, classe ‘95, che scalpita. In Coppa, benché si siano inventati la 4x7,5 (che è un altro sport!), abbiamo ambizioni di podio».
In Austria ci sarà un oro nella sprint da difendere.
«Figuriamoci se mi tiro indietro! Ci arrivo con il pettorale Urlo
La gioia di Federico Pellegrino, 28 anni, per l’argento di Pyeongchang (Afp) di campione del mondo, Ustigov e Klaebo non spariranno nel nulla e spunteranno altri galletti rampanti, tipo Bolshunov. Gli anni passano: sono meno giovane ma ho più esperienza».
L’idea delle nozze con la collega e azzurra Greta Laurent non la sfiora?
«Tanto per cominciare ci vedremo di più in squadra, e questo farà bene a entrambi. E poi psicologicamente mi sento cresciuto. Ho lavorato con il prof Vercelli a Torino e ho capito una cosa: per inseguire i miei obiettivi sportivi ho vissuto troppo in fretta. Ecco, ho deciso di dire stop».
Vita più lenta, quindi.
«Con Greta, per dire, stiamo ristrutturando casa a Gressoney: creiamo una sauna, un nostro vecchio sfizio. Ed eccoci al grande passo: perché no? Forse è arrivato il momento di pensarci...».
E la sua Juve? Con Cristiano Ronaldo vola.
«Ero allo Stadium per Juvereal di Champions, quella della rovesciata di CR7 da nemico. Non gli ho tolto gli occhi di dosso per 90 minuti: come correva, come respirava, come ottimizzava le energie. È stato come andare a scuola. Impressionante».