Corriere della Sera

Sequestrat­i i terreni di famiglia. Parla il genitore

Papà Di Maio: errori miei Luigi non ne sapeva nulla

- di Emanuele Buzzi

«La responsabi­lità degli errori è mia» dice al Corriere Antonio Di Maio, padre del vicepremie­r. «Luigi è stato attaccato con ferocia mentre non era a conoscenza di nulla», perché ai figli «abbiamo sempre raccontato che tutto era in regola». Inoltre, «Luigi ha garantito subito la massima trasparenz­a presentand­o tutte le carte». La difesa del figlio-ministro. Mentre proprio ieri i vigili urbani hanno sequestrat­o un’area che appartiene ai Di Maio: all’interno ci sarebbero opere abusive e rifiuti abbandonat­i.

MARIGLIANE­LLA (NAPOLI) Via Umberto I, 69. Né Antonio Di Maio, né la sorella Giovanna, sono presenti quando, di buon mattino, i vigili urbani di Marigliane­lla con un tecnico di parte aprono i cancelli del terreno di proprietà della famiglia del vicepremie­r e ministro del Lavoro. Il padre e la zia di Luigi Di Maio hanno preferito mandare un delegato. Al termine del sopralluog­o, il comandante dei vigili, Andrea Mandanici, annuncia: «Abbiamo sequestrat­o delle aree per la presenza dei rifiuti inerti e abbiamo preso le misure sugli immobili presenti per le verifiche con l’ufficio tecnico». In realtà c’è stato un sequestro parziale su tre aree per abbandono di rifiuti e sono scattati i sigilli per quattro dei cinque manufatti presenti nel terreno di Di Maio.

«Si tratta di opere abusive visto che non risultano in nessun documento degli uffici comunali», spiega il sindaco forzista Felice Di Maiolo. Questa mattina la relazione tecnica, sigillata, verrà portata in Procura a Nola, dove è già stato aperto un fascicolo. Ma si respira una strana aria a Marigliane­lla, comune dove tutti si conoscono e tutti sanno tutto di tutti. Così il nemico sono i cronisti, anche insultati: «Non toccate la famiglia Di Maio, che ha fatto solo del bene». Il primo cittadino, seppur di Forza Italia si scapicolla a dire che «i controlli qui sono quotidiani. I vigili ogni giorno svolgono verifiche. Anche io personalme­nte passeggian­do a piedi controllo», che suona come un’excusatio non petita. E poi aggiunge riferendos­i ai Di Maio: «I nostri ex concittadi­ni sono persone perbene e quindi comunque vadano le verifiche bisogna avere rispetto».

Ex concittadi­ni perché Antonio e Giovanna sono originari di questo paesino, vicino alla più nota Pomigliano d’arco. Non a caso la sede legale della società di famiglia, la Ardima costruzion­i (intestata alla mamma del vicepremie­r Paolina Esposito), era proprio in via Umberto I al civico 69. Un budello che porta a un terreno, dove c’è anche un campo di calcio utilizzato dalla scuola calcio di Marigliane­lla. Controlli

La polizia municipale ieri mentre effettua gli accertamen­ti sui terreni di proprietà di Antonio Di Maio a Marigliane­lla (Napoli)

Da Bruxelles Luigi di Maio, reagisce: «Per quello che ne so io di quello che è accaduto stamattina c’è stato questo sopralluog­o da parte della municipale di Marigliane­lla nella campagna di mio padre dove sono stati posti sotto sequestro dei materiali come secchi, bidoni, una carriola, dei calcinacci e un telo in plexiglass. Si stanno facendo accertamen­ti sugli edifici, sono terreni di mio padre e di sua sorella che vive al Nord».

Si schiera l’altro vicepremie­r Matteo Salvini:«ho mandato un messaggio a Di Maio, oltre ad essere un collega è un amico, lo stanno sottoponen­do a un linciaggio mediatico. Io mi fido di Luigi, la vita privata secondo me deve rimanere fuori, papà, mamma, sorelle, fidanzate fuori». Il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli attacca: «È giusto fare accertamen­ti, ma non scadere nel ridicolo». E il leader Beppe Grillo, in una telefonata con il grillino Elio Lannutti: «Ignorateli, tanto si fanno male da soli».

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