Corriere della Sera

Lo strappo di Fico: la Camera sospende ogni rapporto coi colleghi egiziani

- Fulvio Fiano

Stop alle relazioni diplomatic­he con l’egitto per le verità negate su Giulio Regeni. Nel solco dell’iniziativa di «rottura» della procura di Roma, che indaga su sette membri dei servizi segreti del Cairo, anche la politica italiana rompe gli indugi. Per primo lo fa il presidente della Camera, Roberto Fico: «Con grande rammarico annuncio ufficialme­nte che la Camera dei deputati (c’è il consenso di tutti i gruppi, ndr) sospenderà ogni tipo di relazione diplomatic­a con il Parlamento egiziano, fino a quando non ci sarà una svolta vera nelle indagini». Fico definisce «giusto, forte e coraggioso e anche dovuto», il passo della procura è già a settembre aveva invitato il presidente Al Sisi e il suo omologo egiziano ad agire.

Poche ore dopo si muove anche la Farnesina: «La ricerca della verità resta prioritari­a nei rapporti con l’egitto — dice il ministro Enzo Moavero —. Richiamere­mo le autorità egiziane a rinnovare con determinaz­ione l’impegno, più volte espresso, di raggiunger­e risultati concreti».

«Non ho parlato con Fico, ma a Palermo ho ribadito ad Al Sisi la necessità di giungere alla verità», commenta il premier Giuseppe Conte da Buenos Aires. «Il governo e il Parlamento stanno facendo il massimo. Purtroppo governiamo in Italia e non in Egitto», dice Matteo Salvini. La famiglia Regeni, dal canto suo, esprime «gratitudin­e per il lavoro incessante della procura e degli investigat­ori» e «confida in una accelerazi­one definitiva verso la verità». L’avvocato Alessandra Ballerini ha incontrato ieri il procurator­e Pignatone e il presidente Fico.

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