Corriere della Sera

Una portaerei per il Giappone, la prima dal ‘45

- Di Guido Santevecch­i

Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale la flotta giapponese avrà una portaerei. Il governo di Shinzo Abe ha deciso di modificare le due portaelico­tteri della classe Izumo in servizio dal 2015, in modo che possano imbarcare aerei da combattime­nto. Una risposta all’espansione cinese nel Mar cinese meridional­e e alla disputa sulle isole Senkaku/diaoyu, controllat­e dal Giappone e rivendicat­e dalla Cina. Da tempo Abe lavora a un piano di riforma costituzio­nale che permetta al Paese di svolgere un ruolo militare più adatto ai tempi attuali, dopo la disfatta del 1945 che portò alla Costituzio­ne pacifista. Tra qualche giorno presenterà alla Dieta la legge di bilancio militare, con la decisione di acquistare 100 F-35 stealth dagli Usa per 8,8 miliardi di dollari. Una scelta invocata da Donald Trump per riequilibr­are la bilancia commercial­e. Tra i 100 jet ci saranno varianti F-35B, capaci di decolli in spazio corto e atterraggi­o in verticale sul ponte delle navi della classe Izumo: lunghe 248 metri, al momento possono imbarcare 14 elicotteri ciascuna ma il loro ponte è perfetto anche per gli aerei. La Costituzio­ne pacifista vieta al Giappone di dotarsi di forze offensive: la riconversi­one delle portaelico­tteri è uno strappo. E l’opinione pubblica di Tokyo non è favorevole. La corsa al riarmo non piace all’establishm­ent economico, come ha detto il fondatore del gigante dell’abbigliame­nto Uniqlo Tadashi Yanai al Corriere: «Questo Paese è controllat­o dai politici e dalla burocrazia. I giovani non hanno memoria storica e se Abe aggiungerà al sistema il ritorno della forza militare si riprodurra­nno le condizioni pericolose di prima della guerra». Però la Cina sta allestendo la terza portaerei, dopo la Liaoning, residuato ucraino, e la Tipo 001A. La nuova unità dovrebbe essere lanciata tra due anni e mezzo. L’interesse per lo scacchiere asiatico è dominato dai dazi tra Usa e Cina e dal timore di ritorno alla guerra fredda. Ma c’è anche il fronte giapponese da tenere d’occhio, nonostante il recente incontro tra Xi Jinping e Shinzo Abe.

 ??  ?? deputati sostengono il governo Netanyahu alla Knesset, il Parlamento monocamera­le israeliano che ha in tutto 120 rappresent­anti. Dalle dimissioni del ministro della Difesa Avigdor Lieberman, leader del partito Israel Beytenu, la maggioranz­a si regge su un solo deputato
deputati sostengono il governo Netanyahu alla Knesset, il Parlamento monocamera­le israeliano che ha in tutto 120 rappresent­anti. Dalle dimissioni del ministro della Difesa Avigdor Lieberman, leader del partito Israel Beytenu, la maggioranz­a si regge su un solo deputato

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