Corriere della Sera

Padre Georg: «Schumacher sente l’amore intorno a sé»

- Di Gian Guido Vecchi

«Sente che intorno a lui ci sono persone che lo amano, che si prendono cura di lui e, grazie a Dio, lo tengono lontano dal pubblico troppo curioso. Una persona malata ha bisogno di discrezion­e e comprensio­ne. La famiglia è un nido protettivo di cui ha assolutame­nte bisogno». L’arcivescov­o Georg Gänswein, prefetto della Casa pontificia con Francesco e insieme segretario particolar­e di Benedetto XVI, è tra le poche persone che abbiano potuto vedere in questi anni Michael Schumacher. Il racconto affidato al settimanal­e tedesco Bunte, e confermato da monsignor Gänswein al Corriere, descrive un incontro avvenuto nell’estate del 2016, due anni e mezzo dopo l’incidente sugli sci del sette volte campione del mondo di F1, alla fine del 2013, che restò in coma. «Mi sono seduto di fronte a lui, gli ho preso entrambe le mani e l’ho guardato. Il volto è quello del Michael Schumacher che tutti conosciamo, solo è diventato un po’ più pieno». La famiglia, prosegue l’arcivescov­o, «è il nido protettivo di cui Michael ha assolutame­nte bisogno; sua moglie è l’anima della famiglia». Monsignor Gänswein si è mantenuto in contatto con i familiari e nell’estate del 2017, racconta il settimanal­e, ha propiziato un’udienza privata della signora Corinna e dei figli con Francesco, in Vaticano. «In questo periodo natalizio, prego spesso per Michael Schumacher e la sua famiglia. Il Natale è la festa della nascita di Cristo, l’incarnazio­ne dell’amore divino», conclude l’arcivescov­o. Il Papa conosceva già la situazione. Jean Todt, che guidava la scuderia Ferrari negli anni dei cinque campionati del mondo consecutiv­i vinti da Schumacher con la «rossa», raccontò tre anni fa di averne parlato al pontefice durante un’udienza: «Ho chiesto a papa Francesco di pregare per Michael, lui ha detto subito di sì...». Tra un mese saranno passati cinque anni: dopo l’incidente del 29 dicembre 2013 — Schumi cadde durante un fuori pista sulle nevi di Méribel, in Savoia — si è saputo ben poco delle condizioni del pilota più vincente di tutti i tempi. Il 3 gennaio compirà 50 anni. La moglie lo protegge con caparbietà dalla curiosità del mondo esterno, La signora Corinna in questi anni ha dato un solo messaggio: «Michael è un combattent­e e non si arrende».

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