«Io, lo Zecchino d’oro e i bambini Adesso scriverò un libro per loro»
Chi è
G Francesca Fialdini, nata a Massa 39 anni fa, conduce «La vita in diretta»
G Laureata in Scienze della comunicazione inizia a lavorare in radio prima come collaboratrice, poi come conduttrice del notiziario di Radio Vaticana
G Dal 2016 ha condotto le edizioni 59, 60 e 61 dello «Zecchino d’oro». Ha scritto il romanzo
Il sogno di un venditore di accendini
Il sogno di stare in tv già maturato a 8 anni, quindi una parabola professionale che ha toccato il sacro (A sua immagine) e il profano (Fabio Volo), il familiare (Unomattina) e l’attualità (oggi La vita in diretta). Tv per grandi ma anche per bambini, come (sempre ora) Lo zecchino d’oro, che Francesca Fialdini conduce su Rai1 da tre anni. Domani pomeriggio è il giorno della finale, venerdì 14 invece ci sarà uno speciale natalizio in prima serata: «Il bello di fare un programma con i bambini è che ti puoi muovere senza filtri: tendiamo ad adultizzare i bambini, mentre con l’antoniano il lavoro è diverso, valorizziamo la loro spontaneità e ingenuità, siamo noi adulti che ci alziamo al loro livello».
Dodici canzoni in gara che — spiega la conduttrice — «hanno testi che sono una fotografia del reale, raccontano lo spirito del tempo, sono una chiave di lettura, attraverso la fantasia, del mondo che ci circonda». C’è il bambino ambientalista e il bambino psicologo: «Una canzone immagina l’auto che non inquina e funziona ad aria; un’altra racconta le paure che ci paraliznuovo zano: a volte pensiamo che siano solo nostre, ma in realtà sono comuni a tanti e l’esempio di chi ce la fa ci aiuta a superarle».
Alzandosi al livello dei bambini si può solo imparare: «Loro mi ricordano ogni momento la parte di me che non voglio perdere, quell’empatia e curiosità che magari da adulti, presi dalla fretta della vita quotidiana, mettiamo da parte». Un’esperienza che lascerà anche traccia scritta, il progetto è un libro per bambini: «È una sfida che mi hanno proposto e che accetto con entusiasmo. L’idea l’ho già in mente e se devo pensare agli inarrivabili penso più al canone di Rodari che a quello di Esopo».
Era appunto bambina, Francesca Fialdini, quando immaginò il suo futuro: «A 8 anni, nel tema di terza elementare scrissi che avrei voluto fare la reporter in giro per il mondo, per raccontare storie che non erano state raccontate. I miei genitori mi vedevano piuttosto come biologa, oppure avvocata, lavori rassicuranti. Era come se avessi capito che i desideri che mi circondavano non erano i miei sogni, ma i sogni che gli altri facevano su di me».
Legata al mondo dell’associazionismo e del volontariato, Francesca Fialdini comincia la sua strada grazie a uno stage a Radio Vaticana, guardando ai modelli con cui è cresciuta: «Penso a Lilli Gruber e Carmen Lasorella prima e a Maria Luisa Busi poi, che è una sintesi delle due: tutte hanno portato un modello
Valorizziamo la loro spontaneità e ingenuità, siamo noi adulti che ci alziamo al loro livello Una grande esperienza
Mi ricordano la parte di me che non voglio perdere Empatia e curiosità che da adulti mettiamo da parte
di professionalità coniugato alla femminilità».
La parentesi con Fabio Volo (Volo in diretta, 2013) è stata l’occasione di sperimentare corde diverse rispetto a quelle più istituzionali che frequentava: «Rimanevo me stessa, ma in un contesto diverso e questo creava degli effetti divertenti, Fabio diceva che io ero il suo angelo custode». Quindi un nuovo salto in avanti — Unomattina (in famiglia e non) — e dall’anno scorso La vita in diretta.
Franco Di Mare, suo ex compagno di programma, dice di lei che è una «rompiscatole», conferma? «Ha ragione, ne scherzavamo spesso. Sento la responsabilità del mestiere che faccio. Sono pignola, verifico sempre tutto, cerco di non tralasciare nulla e chiedo sempre qualcosa in più».
Il sogno di ogni conduttore è la prima serata: «Ma non penso a un programma già in onda, piuttosto a un programma che al momento non esiste, è un format che un giorno spero di riuscire a realizzare».
In tv dal 2005, 40 anni da compiere l’anno prossimo, in cosa pensa di dover migliorare? «Sono timida nonostante la tv e sono molto riservata anche nella mia vita privata. Per natura tendo a nascondere i sentimenti e le emozioni, sotto questo aspetto devo migliorare e lasciarmi andare di più».