Corriere della Sera

L’ITALIA ESISTEVA GIÀ PRIMA DI DIVENTARE STATO

- Caro Nerio,

Caro Aldo,

leggo sul Corriere che «gli austriaci avevano occupato l’italia militarmen­te impiccando i patrioti». Lo Stato italiano esiste dal 21 marzo 1861 e non trovo traccia di occupazion­i austriache del nostro territorio. Per completezz­a del suo ragguaglio, vorrei conoscere le date delle suddette incursioni. Nerio de Carlo

Èvero che lo Stato unitario esiste solo dal 1861. Ma l’italia esisteva già. Questo ha di straordina­rio la nostra patria. Non è nata da una guerra o da un matrimonio dinastico, non dagli intrighi della politica e della diplomazia. È nata dalla letteratur­a, dall’arte, dalla bellezza, dalla cultura. È nata dai versi di Dante – «ahi, serva Italia, di dolore ostello…» – e di Petrarca: «Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno…». Alla vigilia della guerra di Chioggia, Petrarca scrisse una lettera ai dogi di Venezia e di Genova, per scongiurar­li di non combatters­i, con l’argomento che le due Repubblich­e erano gli occhi d’italia, e all’italia servivano entrambi. La missiva non fu tenuta in nessun conto; eppure un seme era stato gettato. «Italia e libertà» era scritto sugli scudi dell’esercito della Serenissim­a, sconfitto nel 1509 ad Agnadello, alle porte di Milano. Ai tempi del Risorgimen­to, di cui forse dovremmo essere più orgogliosi, gli austriaci occupavano militarmen­te il Lombardo-veneto, impiccando i patrioti (ricorda i martiri di Belfiore? E Amatore Sciesa, che si fa condurre alla forca rifiutando di fare i nomi dei compagni?), e controllav­ano più o meno direttamen­te il resto della penisola, tranne il Piemonte. Non a caso, sconfitti gli austriaci a Solferino e San Martino, il loro dominio sull’italia viene giù come un castello di carte. Continuaro­no anche dopo il 1861 a occupare il Veneto, e quando nel 1866 si ritirarono da Verona spararono sulla folla in festa, uccidendo una donna di 25 anni incinta, Carlotta Aschieri. Continuaro­no a occupare Trento e Trieste fino al 1918: l’immagine dei soldati che schernisco­no Cesare Battisti sulla forca contribuì alla mobilitazi­one nazionale nella Grande Guerra. Invasero l’italia fino al Piave, uccisero civili, violentaro­no migliaia di donne. E c’erano ovviamente soldati austriaci tra le truppe tedesche che occuparono il nostro Paese dopo l’8 settembre 1943. Ora siamo diventati amici. Ma non è una buona ragione per dimenticar­e gli italiani per cui l’italia era una cosa seria, che valeva la vita.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy