Corriere della Sera

«Dicevi di volermi bene, ma hai sposato un’altra»

- Ornella F.

Caro G., ci siamo conosciuti alla mostra di un’artista che esponeva opere utilizzand­o le Barbie. Ero con un’altra ragazza (allora andavo verso i 30 anni) e pensavo che tu stessi facendo il filo a lei. Ci invitasti con un’altra coppia di tuoi amici in un locale vicino. Fu una bella serata, con la tua conversazi­one vivace e una compagnia divertente. Ci scambiammo i numeri di telefono. Qualche settimana più tardi ero in casa e risposi al telefono: eri tu. Mi invitasti a visitare un castello medioevale, un luogo suggestivo dove spesso si tenevano mostre. Fu l’inizio della nostra storia che è durata 20 anni. A me sarebbe piaciuto coronare il sogno con le nozze, ma tu eri contrario: dicevi che due persone possono volersi bene anche senza un contratto. Non era la verità: ti sei sposato dopo avermi detto che il tempo che abbiamo condiviso non ti aveva portato gioia, ma preoccupaz­ioni e la separazion­e era necessaria. Ricordare il passato con nostalgia era, secondo te, un mio difetto; tu, al contrario, hai cancellato tutto come si fa con un colpo di pennello. La vita ha trasformat­o ogni cosa cambiando i sentimenti di odio o di amore secondo le circostanz­e e i momenti. Ma abbiamo percorso strade ogni giorno un po’ più vicini, e poi sempre più lontani. In un libro ci sono tante storie e io, in una breve lettera, ho lasciato la nostra.

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