Non solo Gm Anche Bayer taglia il lavoro (in Germania)
Riparte il treno dei maxi tagli al personale. Lunedì era stata Gm, il colosso Usa dell’auto, ad annunciare la cancellazione di 14.000 posti di lavoro nel Nord America. Ieri invece è toccato a Bayer, che ha stimato circa 12 mila posti di lavoro in meno nel mondo (su un totale di 118.200), «un numero significativo di questi in Germania», come ha spiegato la società in una nota. La mossa arriva dopo il matrimonio con Monsanto e le relative questioni giudiziarie sul glifosato, ma per il management i tagli e l’acquisizione sono slegati fra loro.
Non ci sono comunque solo «segni meno»: se Bayer stima un risparmio annuo di 2,6 miliardi di euro dal 2022, una parte delle risorse liberate dovrebbe essere utilizzata per rafforzare l’innovazione e la competitività delle diverse divisioni. Già prima, da qui al 2022, la società punta a investire circa 35 miliardi: ricerca e sviluppo rappresenterebbero oltre i due terzi della cifra. Con la riorganizzazione l’amministratore delegato Werner Baumann — con le azioni Bayer che hanno perso oltre il 35% da inizio anno — vuole «migliorare i risultati e l’agilità» del gruppo. La multinazionale ha anche in programma di uscire dalle attività legate alla salute degli animali, e sta valutando «opzioni strategiche» su Coppertone e Dr. Scholl’s e la vendita della quota del 60% in Currenta.