Corriere della Sera

Non solo Gm Anche Bayer taglia il lavoro (in Germania)

- di Giovanni Stringa

Riparte il treno dei maxi tagli al personale. Lunedì era stata Gm, il colosso Usa dell’auto, ad annunciare la cancellazi­one di 14.000 posti di lavoro nel Nord America. Ieri invece è toccato a Bayer, che ha stimato circa 12 mila posti di lavoro in meno nel mondo (su un totale di 118.200), «un numero significat­ivo di questi in Germania», come ha spiegato la società in una nota. La mossa arriva dopo il matrimonio con Monsanto e le relative questioni giudiziari­e sul glifosato, ma per il management i tagli e l’acquisizio­ne sono slegati fra loro.

Non ci sono comunque solo «segni meno»: se Bayer stima un risparmio annuo di 2,6 miliardi di euro dal 2022, una parte delle risorse liberate dovrebbe essere utilizzata per rafforzare l’innovazion­e e la competitiv­ità delle diverse divisioni. Già prima, da qui al 2022, la società punta a investire circa 35 miliardi: ricerca e sviluppo rappresent­erebbero oltre i due terzi della cifra. Con la riorganizz­azione l’amministra­tore delegato Werner Baumann — con le azioni Bayer che hanno perso oltre il 35% da inizio anno — vuole «migliorare i risultati e l’agilità» del gruppo. La multinazio­nale ha anche in programma di uscire dalle attività legate alla salute degli animali, e sta valutando «opzioni strategich­e» su Coppertone e Dr. Scholl’s e la vendita della quota del 60% in Currenta.

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