Bruno Cagli, da Rossini agli enti musicali
Scomparso a 81 anni lo studioso che fu presidente dell’accademia di Santa Cecilia e dell’opera della Capitale
Bruno Cagli aveva la civetteria di non voler dire la sua età. Diceva che la Garzantina enciclopedica della musica aveva commesso un errore per difetto. Si è spento ieri dopo una lunga malattia a 81 anni. Un leone della vita musicale del Novecento. Era nato a Narni, in Umbria. A Roma era stato direttore artistico sia dell’opera (1987-90) sia, prima, dell’accademia Filarmonica (19781981 e 1986-1988). Ma soprattutto per 21 anni, dal 1990 fino al 2015 (in due riprese) , è stato presidente dell’accademia di Santa Cecilia.
Uomo illuminista, sembrava avere ereditato l’astratto razionalismo del compositore che ha studiato più a fondo nella sua vita, mandando avanti con Philip Gossett la Fondazione Rossini, le edizioni critiche che danno linfa al Rossini Opera Festival di Pesaro. Nel 2000, Cagli fu chiamato a rivitalizzare il Festival Verdi di Parma, a ridosso del centenario della nascita: esperienza breve. Sono gli anni a Santa Cecilia che caratterizzarono la sua vita in musica. Sotto la sua presidenza, dopo Francesco Siciliani e prima di Luciano Berio, ci fu l’epoca turbolenta dell’approvazione del nuovo statuto. I nodi coincidevano con la trasformazione dell’ente in Fondazione privata, una rivoluzione giuridica avvenuta senza sufficiente chiarezza.
A Santa Cecilia, uno sciopero fece saltare il debutto come direttore di Ennio Morricone. Se nelle battaglie sindacali aveva la tendenza a chiudersi, Cagli ha dato il meglio di sé organizzando le stagioni. Diceva che la prima qualità di un operatore culturale è l’intuito. A lui si deve l’aver creduto in Daniele Gatti come giovane direttore musicale a Roma, e in Christian Thielemann. E poi il ritorno dei Wiener Philharmoniker e dei Berliner Philharmoniker, la crescita dell’orchestra, la nascita del coro giovanile, le manifestazioni per i bambini…
Personalità versatile, è stato librettista di opere, ha scritto venti commedie per il teatro, sceneggiature, e pubblicato poesie per volontà di Leonardo Sciascia. Suo zio era il pittore Corrado Cagli. Da tempo, a causa della malattia, non si vedeva più ai concerti a Santa Cecilia, di cui era stato nominato presidente onorario.
Intuizioni
A lui si deve l’aver creduto in direttori quali Daniele Gatti e Christian Thielemann