Il viaggio di Mengoni
«Nel disco i miei due anni in giro per il mondo Temo i muri, non dovrebbero esistere i confini»
giudizio degli altri. Lei non ha mai avuto paura». Nel brano spunta la voce di Adriano Celentano: «Una vita così profonda doveva essere cantata da una voce che contenesse nel graffio tutta l’esperienza di cui avevo bisogno». Muhammad Alì, dedicata al campione e all’uomo, invita a combattere per i propri ideali e un coro dalle sfumature masai è uno dei tanti elementi sonori tirati fuori dai ricordi di viaggio. Atlantico è un disco che si apre in un momento in cui nel mondo si alzano muri e si sente ripetere «quelli non li vogliamo». «Mi spaventa un mondo che si chiude. Dopo tutto quello che abbiamo vissuto sarebbe bene iniziare a ricordare cosa hanno fatto I muri… La Terra non è di nessuno, nella mia utopia non dovrebbero esistere confini e nazioni. A Mazara del Vallo, Italia, senti la preghiera del muezzin, avverti la presenza storica di altre civiltà… eppure si dice ancora “non entrare perché non fate parte della nostra cultura”. Non capisco». Fra le iniziative del Festival c’è anche la destinazione dei proventi della vendita di alcune opere d’arte per Casa Chiaravalle, bene confiscato alla criminalità oggi centro di accoglienza per donne italiane e migranti vittime di violenza.
Collaborazione tematicamente più leggera (piccoli dettagli di storie finite e destini sentimentali) quella con l’inglese Tom Walker. Un duetto su Hola (I Say), ballad in cui convivono momenti intimi voce e piano e spinte elettroniche: è il singolo in arrivo nelle radio. «Un duetto per me è relazione, tu porti una parte e io la mia e ci incontriamo. L’ho lasciato libero e infatti è nato un pezzo strano con strofe e incisi diversi. Adesso siamo come fratelli».
Atlantico è un album dove la voce fuori dal comune di Mengoni trova appoggi solidi, sia nei momenti che strizzano l’occhio alla semplicità del pop da classifica o ai modaioli ritmi latini che in quei pezzi, come Dialogo tra due pazzi, in cui la produzione è divertimento e libertà. «Sono giovane ma penso già a come andrà a finire, seduto su una panchina con l’ansia per le cose che ho da dire» canta in Mille lire. In attesa della pensione, la prossima occasione per dire cose è un tour nei palazzetti in partenza ad aprile. Qualcuno si immaginava gli stadi. «Sono cauto, faccio un passo dietro l’altro».
Ho vissuto esperienze molto diverse A New York per tre mesi mi sono sentito solo ma volevo mettermi alla prova, autoanalizzarmi