Incentivi e fondi Il Fai e il patto per tutelare l’acqua italiana
Il 41% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione italiana va perso per la mancata manutenzione delle infrastrutture. Noi italiani consumiamo 220 litri d’acqua per abitante al giorno contro una media nord-europea di 190. Per evitare che l’italia in prospettiva, diventi povera d’acqua, il Fai-fondo Ambiente Italiano ha presentato al Senato il «Patto per l’acqua/verso una strategia nazionale per il risparmio, il recupero e il riuso della risorsa più preziosa» (su www.pattoperlacqua.it) sottoscritto da numerosi interlocutori: Coldiretti, l’associazione italiana di architettura e paesaggio, l’istituto nazionale di urbanistica, Nomisma, il Politecnico di Milano, il Cnr, l’associazione nazionale bonifiche-anbi, l’associazione comuni virtuosi, l’alleanza per lo sviluppo sostenibile e l’utilitalia, la federazione delle imprese di acqua energia e ambiente, che gestisce la risorsa idrica dell’80% della popolazione. Spiega il presidente del Fai, Andrea Carandini: «Il patto rappresenta il nostro modo di essere ambientalisti». Ed ecco il primo pacchetto di proposte per la Finanziaria. Un credito d’imposta per tecnologie che riconvertano e rendano più efficienti i processi produttivi, in agricoltura e industria; un bonus per i privati che installino negli immobili il sistema «duale» (riciclo delle acque grigie, provenienti dai lavandini e dalle lavatrici, e serbatoi per l’acqua piovana); un bonus per gli interventi che restituiscano permeabilità ai suoli; un’aliquota di Iva agevolata per i nuovi impianti per la separazione e il riutilizzo di acque grigie.