Corriere della Sera

Spagna, choc andaluso Crollano i socialisti, vola la destra di Vox

Colpo al premier Sánchez: rischio di elezioni anticipate

- (Cristina Quicler / Afp)

Mancava nel panorama politico iberico un movimento anti europeo e sovranista, in stile Salvini, Orban o Le Pen. Ora c’è. L’eccezione spagnola è finita ieri nelle urne di quella che una volta era la rossa Andalusia e che oggi ha un Parlamento dove le destre (al 98% dello scrutinio) hanno la maggioranz­a. Il nuovo partito Vox ha conquistat­o i primi 12 seggi della sua storia e con l’11%, nell’ambiente meno favorevole di Spagna, si prepara alla grande sfida di maggio per il Parlamento europeo e moltissime amministra­zioni locali.

Restano prima forza i socialisti del presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez con il 28% dei voti, ma è un primato inutile. Perdono il 7% e difficilme­nte troveranno un alleato per continuare a guidare l’andalusia. Il 2 dicembre 2018 marca la fine di un ciclo storico di 36 anni di governo regionale e potrebbe coinvolger­e anche l’esecutivo di Madrid costringen­dolo a elezioni nazionali anticipate.

Dieci anni fa la Spagna era ammirata in Italia per il suo bipartitis­mo garante di governabil­ità. Con le stesse regole, il regno si ritrova con cinque formazioni litigiose che vanno dall’estrema sinistra di Podemos all’estrema destra di Vox. Protagonis­ta del terremoto sistemico è Santiago Abascal, 42 anni, nonno franchista, padre post franchista, perfetta incarnazio­ne machista del progetto Vox. Abascal è sociologo e fa politica da sempre. Si è fatto le ossa nella gioventù del Pp a Bilbao, una città difficile per uno che sente nelle vene l’«identità spagnola». La sua valvola di sfogo era la tessera numero 13.886 della Società nazionale di ornitologi­a. Osservare gli uccelli però non l’ha reso un ecologista: nelle valli più selvagge, Abascal sente vivo lo spirito della Reconquist­a spagnola contro la dominazion­e araba. Non a caso ha cominciato la campagna elettorale in sella, come un cavaliere medievale, tutto patria, famiglia e tradizioni.

Il suo successo più clamoroso è maturato nelle infinite serre della provincia di Almeria. Le nuove tecnologie di coltivazio­ne hanno trasformat­o agricoltor­i poveri delle cooperativ­e rosse in piccoli imprendito­ri che esportano verdura in tutta Europa. Assieme al benessere però è arrivata Al voto

Una elettrice in un seggio di Siviglia, in Andalusia. Le elezioni nella più popolosa comunità autonoma della Spagna (con 8,4 milioni di abitanti), guidata dai socialisti dal 1982, erano considerat­e un test per il governo di Pedro Sánchez. La regione ha uno dei tassi di disoccupaz­ione più alti in Europa

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 ??  ?? 11%I votiPresi dall’estrema destra populista di Vox. Le forze politiche tradiziona­li, il Partito socialista operaio Spagnolo (Psoe) e il Partito popolare (Pp), hanno perso insieme il 13 per cento dei voti. L’affluenza è stata del 58% quattro punti in meno che nel 2015
11%I votiPresi dall’estrema destra populista di Vox. Le forze politiche tradiziona­li, il Partito socialista operaio Spagnolo (Psoe) e il Partito popolare (Pp), hanno perso insieme il 13 per cento dei voti. L’affluenza è stata del 58% quattro punti in meno che nel 2015
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● Susana Díaz, 44 anni, governatri­ce uscente e candidata Psoe; Juanma Moreno, 48, candidato per i Popolari e Santiago Abascal, 42, in corsa per l’estrema destra di Vox
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I volti
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