I ragazzi di Rondine all’onu con un messaggio di pace
Era già una buona notizia che ci fosse un paesino in provincia di Arezzo — lo avevamo raccontato — dove giovani appartenenti a popoli «nemici» convivono per studiare insieme e sperimentare — nei fatti — la reciproca conoscenza quale strumento di pace: russi e ceceni, israeliani e palestinesi. Che poi questo paesepalestra di pace si chiami (veramente) Rondine è solo una conferma che la vita reale non si vergogna mai di mettere lì cose che in una storia di fantasia parrebbero esagerate. Il punto è che anche in questo caso la già buona notizia è stata superata dalla vita: ora le ragazze e i ragazzi di Rondine hanno ricevuto un invito a parlare della loro esperienza all’onu. E ci andranno, a New York. Nel settantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. In quella prospettiva sono già stati ricevuti dal presidente Sergio Mattarella. E quel giorno alle Nazioni Unite, anticipano, lanceranno un appello affinché l’onu promuova e sostenga con tante borse di studio la formazione di una intera, nuova generazione di «leader globali di pace»; e affinché l’onu promuova e sostenga l’estensione a tutti gli Stati dell’insegnamento e dell’educazione ai diritti umani.
È questo l’argomento scelto per la prima pagina del prossimo numero di Buone Notizie, il settimanale del Corriere della Sera in edicola domani come ogni martedì gratis con il quotidiano. «Entrambe pensiamo — raccontano Christine e Gal, palestinese di Betlemme oltre il muro la prima, israeliana di Tel Aviv la seconda — che il conflitto e la violenza non siano una soluzione. Bisogna conoscersi, capire il modo diverso di valutare i problemi». «Il nostro — aggiunge il direttore generale di Rondine, Ida Linzalone — è un metodo per trasformare il conflitto in pedagogia del confronto, un percorso per far capire che forse “il nemico” in realtà non è mai esistito».
Sempre in tema di sensibilizzazione è la storia L’inserto
● «Buone Notizie» è il settimanale gratuito del Corriere della Sera dedicato in particolare al mondo del sociale e del volontariato
● È in edicola ogni martedì assieme al quotidiano di via Solferino di Alessandro Rota, una vita come fotoreporter da una guerra all’altra, dal Sud Sudan a Mosul. Finché di violenza non ne ha potuto più, ha preso una barca, e oggi si dedica ai reportage sull’inquinamento degli oceani. Sul fronte dell’impegno solidale c’è invece l’intervista a Mitzi Amoroso, la fondatrice delle Mele Verdi che divennero famose con Barbapapà, oggi impegnata a far recitare i bambini e un gruppo di adulti con disagio psichico in una parrocchia di Milano.
Continua poi l’inchiesta in 17 puntate condotta in collaborazione con Asvis sugli altrettanti Obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dall’onu con l’agenda 2030. Questa settimana il focus è sulla Salute (Goal n.3) che per l’italia si traduce in un grafico misto: calano fumatori e incidenti, ma cresce l’obesità e sugli ospedali pesa la scarsa prevenzione.