Il Torino irrompe in Eurozona

Vantaggio del Genoa, poi i granata rimontano nel recupero del primo tempo Il Sassuolo non vince più Udinese, punto prezioso

TORINO Ex voto. Perché la vittoria che lo proietta nell’eurozona, il Torino la conquista grazie a un gol di Cristian Ansaldi e dopo un guizzo di Iago Falque. Entrambi prima di indossare la maglia granata hanno giocato con quella del Genoa. Ex voto, perché il ribaltone arriva tutto nel recupero del primo tempo: pare sia qualcosa di miracoloso, poi la vittoria verrà legittimata nella ripresa. Toro-genoa finisce 2-1, il pomeriggio regala alla squadra di Walter Mazzarri un sesto posto che dà un senso alla stagione. E fa dire all’allenatore ritrovato: «È stata una bella cavalcata, ci manca qualche punto per errori non nostri, ma penso anche che ci manchi qualche gol».

Attacco all’europa, Mazzarri non fa sconti e dice basta: «Una squadra come la nostra deve fare il terzo gol. Ora basta, bisogna essere cinici, segnare e mettere in sicurezza il risultato. Perché altrimenti si rischia di buttare via tutto. Poteva accadere anche oggi, malgrado fossimo in superiorità numerica. Se non siamo cinici si rischia di non vincere. Era già capitato con Bologna, Fiorentina, Udinese, a prescindere dagli errori arbitrali». Così l’allenatore ritrovato va all’attacco. E quella del Grande Torino era anche una storia di attaccanti. La partita di Krzysztof Piatek dura solo mezz’ora. Il tempo di colpire un palo, poi il Genoa si ritrova in dieci e il capocannoniere del campionato, piuttosto perplesso, si ritrova in panchina.

Era la partita del «tridente» granata, opzione difficile da rivedere in un immediato futuro, almeno da inizio gara: «Non esiste l’equazione più attaccanti più gol, basterebbe vedere le quattro reti segnate contro la Samp, allora di attaccanti ne schieravamo due». Quello della rete è un problema che l’allenatore tolucido,

Torino Genoa

scano sottolinea. Difende Simone Zaza e ovviamente non attacca nessuno. Paradossalmente è l’uomo che ha già segnato di più quello che dovrebbe segnare ancora di più. Andrea Belotti ieri ha realizzato al 49’ il rigore conquistato da Falque: gol del 2-1, dopo il vantaggio del genoano Christian Kouamé (36’) e il pareggio di Ansaldi (47’). Per il Gallo è la terza rete dal dischetto, la quinta in campionato. La sua prestazione è apparsa sì volenterosa, ma non lucida. invece è stato Roberto Murgita, «secondo» del Genoa che sostituisce lo squalificato Ivan Juric. Già criticato per aver tolto Piatek dopo la (sacrosanta) espulsione di Romulo, Murgita difende la scelta, il campo gli dà ragione: tiene dentro Kouamé, l’attaccante più brillante tra (tutti) quelli schierati in campo. Lo dimostra il gol, ma non solo. Genoa che punge, ma non passa più. Per ora un possibile esonero di Juric appare «congelato». Il presidente del Genoa,

Il Sassuolo non sa più vincere e si ferma sullo 0-0 contro l’udinese che, dopo l’arrivo di Nicola, ha ritrovato equilibrio già espresso in occasione della sorprendente vittoria sulla Roma. Inutili i tentativi del pur vivace Berardi, ora la squadra di De Zerbi si allontana dall’europa.

Il Frosinone si illude per un’ora, con il gol di Cassata dopo 14 minuti, il Cagliari pareggia nella ripresa con Farias e sfiora il colpo del k.o. fino all’espulsione del nazionale Barella a 5 minuti dalla fine che sancisce l’1-1 definitivo. Cresta L’esultanza del Gallo Belotti, che ha segnato la rete decisiva su rigore. Per il capitano granata è il 5° gol in campionato (Ansa) Enrico Preziosi, è appena stato sottoposto a un intervento chirurgico, ha cose più importanti alle quali pensare.

Mazzarri invece dall’ospedale è appena stato dimesso. Sorride, regala battute: «Questa cosa mi ha reso più brillante». Pausa: «Solo quando vinco». Al suo ritorno lo stadio non ha fatto troppo caso. Peccato. Non serviva un ex voto, bastavano un coro o uno striscione. rigori trasformati su tre da Belotti. Dei precedenti sette ne aveva realizzati solo due