«Fondi a rischio Roma non può giocare con i tempi»
PARIGI «La lettera firmata dai ministri italiano e francese non contraddice la posizione che Parigi tiene da tempo: rispettare il processo decisionale italiano, e fare una scelta rapida». Stéphane Guggino è il delegato generale della «Transalpine», l’influente comitato che dal 1991 riunisce in Francia le collettività locali (regioni, dipartimenti e città pari a 11 milioni di abitanti), organizzazioni industriali e imprenditori (50 miliardi di giro d’affari) interessati dalla Tav.
Che cosa intende per scelta «rapida»?
«Dare il via alle gare d’appalto all’inizio dell’anno».
Ma il ministro italiano Toninelli e i Cinque Stelle potrebbero volere rimandare la questione a dopo le Europee.
«Il governo italiano può giocare con i tempi, ma l’orologio politico dei Cinque Stelle non combacia con l’orologio del cantiere. Non si può scherzare con i finanziamenti di un progetto così importante».
A quanto ammontano i finanziamenti europei?
«All’incirca 75 milioni di euro al mese. Poi c’è sempre la possibilità di negoziare ulteriormente con l’europa. In ogni caso i termini della questione sono semplici: dobbiamo spendere circa 850 milioni entro il 2020, altrimenti questi soldi saranno destinati altrove».
Che cosa pensa della nuova analisi costi/benefici richiesta dall’italia?
« I sette studi costi/benefici realizzati finora sono tutti a favore della Tav, e lo studio oggi in corso lo sarà probabilmente ancora di più perché l’unione europea ha proposto di finanziare il tunnel di base fino al 50 per cento, e non al 40% inizialmente previsto. Sono 800 milioni in più».
La crisi dei gilet gialli potrebbe avere conseguenze sulla posizione francese?
«No, sono questioni totalmente separate. Le rivendicazioni dei gilet gialli sono economiche e sociali, e solo il cantiere del tunnel crea 8000 posti di lavoro diretti e indiretti. La Lyon-turin è al servizio della transizione ecologica e anche della creazione di occupazione».