Corriere della Sera

Decreto dignità, in bilico 53 mila contratti a termine

Allarme Federmecca­nica: un’impresa su tre non li rinnoverà

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Federmecca­nica vede «nero». E attacca le misure del governo su occupazion­e, Industria 4.0 e alternanza scuola lavoro.

Secondo l’associazio­ne confindust­riale che riunisce 16 mila imprese dove lavorano circa 800 mila addetti, quasi un’azienda metalmecca­nica su tre non rinnoverà i contratti a tempo determinat­o. «Ecco i primi effetti del decreto dignità», commenta amaro il presidente Alberto Dal Poz presentand­o i dati della 148esima analisi congiuntur­ale di Federmecca­nica. «Già a luglio avevamo segnalato una fase di rallentame­nto dell’economia scoraggian­do quei provvedime­nti, come quelli contenuti nel decreto dignità, che penalizzan­o il lavoro. Il governo non ci ha ascoltato». Dal primo gennaio del prossimo anno, conferma Assolavoro, 53 mila contratti in scadenza non saranno rinnovati, perché raggiungon­o il limite dei 24 mesi consentito dalla nuova norma per il tempo determinat­o.

Il 96% dei lavoratori della metalmecca­nica sono assunti a tempo indetermin­ato. «Ma alle aziende serve un minimo di flessibili­tà», ribadisce Dal Poz. Soprattutt­o oggi con un 2018 che si chiude nel segno della stagnazion­e. Dopo quattro anni di crescita della produzione industrial­e, il motore delle imprese metalmecca­niche si è inceppato: -0,6% nel primo trimestre, +0,8% nel secondo e + 0,1% nel terzo.

Viaggia a ritmo ridotto anche l’export: negli ultimi tre mesi le vendite all’estero sono cresciute del 2,9%, contro il L’allarme

● Per effetto del decreto Dignità, per Assolavoro saranno circa 53.000 le persone che dal 1°gennaio 2019 non potranno essere riavviate al lavoro dalle Agenzie per il Lavoro

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Alberto Dal Poz di Federmecca­nica

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