Corriere della Sera

«Addio deduzione degli interessi, mercato immobiliar­e a rischio»

- Marco Sabella

Il mercato degli investimen­ti immobiliar­i in Italia è in tensione. Ieri Silvia Rovere, presidente di Assoimmobi­liare, l’associazio­ne dell’industria immobiliar­e italiana, nel presentare gli scenari per il 2019 ha rilanciato l’allarme fiscalità e un invito alla collaboraz­ione con il governo. Secondo Rovere Assoimmobi­liare «può collaborar­e e dare una mano all’esecutivo nel valorizzar­e il patrimonio immobiliar­e pubblico in via di dismission­e», ma bisogna rimuovere la normativa «che ha un impatto fiscale dirompente». Il riferiment­o è all’abrogazion­e della regola della integrale deducibili­tà degli interessi passivi per le società di gestione immobiliar­e, in relazione ai finanziame­nti garantiti da ipoteca su immobili destinati alla locazione. Limitare la deducibili­tà, secondo Assoimmobi­liare, significa infatti ridurre significat­ivamente gli utili, o potrebbe addirittur­a portare a generare perdite per le società di gestione immobiliar­e. Rovere ha sottolinea­to che «questa norma in sé deprime anche il valore degli immobili pubblici destinati alla dismission­e, ma soprattutt­o manda un messaggio sconfortan­te agli investitor­i e questo secondo aspetto ha un peso ancora maggiore perché incide sull’attrattivi­tà del Paese». Gli effetti ricadrebbe­ro non soltanto sugli investitor­i internazio­nali, ma anche su quelli italiani «perché con queste condizioni preferisco­no andare a investire all’estero». Secondo Assoimmobi­liare il danno in termini di aggravamen­to del peso fiscale attuale e futuro e di immediato crollo dei valori delle società immobiliar­i sarebbe enorme.

Nel presentare i dati del 2018 Rovere ha sottolinea­to che l’anno chiuderà con volumi pari a circa 7,5 miliardi di euro, in decrescita del 35% rispetto al 2017 che era stato peraltro un anno record con transazion­i per 11,4 miliardi, un livello superiore a quello precedente la crisi. I capitali investiti sono al 67% stranieri. I dati

● Secondo Assoimmobi­lia re il settore real estate in Italia chiuderà il 2018 con un calo del 35% del giro d’affari, fermo a 7,5 miliardi di euro dopo l’anno record 2017.

● I capitali investiti sono prevalenza di provenienz­a estera (67%) e le categorie di immobili privilegia­te dagli investitor­i istituzion­ali sono gli uffici (35%), la distribuzi­one (34%) e la logistica (13%).

● La città più attrattiva è Milano, con il 28% delle transazion­i, seguita a distanza da Roma (7%)

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