Corriere della Sera

Ecotassa sulle auto, nuova lite Lega-5 Stelle Salvini: «Il contratto può essere rivisto»

Di Maio: lunedì o martedì incontro costruttor­i, sindacati e consumator­i Salvini: così non passerà, magari il contratto di governo va ritarato nel 2020

- Enrico Marro

L’emendament­o che incentiva chi acquista auto elettriche o ibride mentre prevede un’ecotassa per le vetture a gasolio o a benzina, divide la maggioranz­a. Il premier Conte ha già fatto capire che ci sarà «un supplement­o di riflession­e». Salvini in mattinata era stato categorico: «Mettere nuove tasse è l’ultima delle cose da fare, con me non passerà mai». L’altro vicepremie­r, Luigi Di Maio, ha cercato di non alimentare le polemiche: «Migliorere­mo la norma».

ROMA Si va verso una modifica della contestata ecotassa. L’emendament­o approvato alla Camera, che introduce incentivi fino a 6mila euro sull’acquisto di auto elettriche o ibride e un prelievo fino a 3mila euro su quelle che emettono più CO2, cambierà durante l’esame del disegno di legge di Bilancio al Senato. Lo ha fatto capire il premier, Giuseppe Conte, ieri sera dopo il vertice a Palazzo Chigi sulla manovra: «Abbiamo deciso di effettuare un supplement­o di riflession­e. C’è ancora tempo per il passaggio al Senato e per gli emendament­i». Sulla stessa linea il vicepremie­r Luigi Di Maio: «Non vogliamo mettere tasse alle auto ma dare un bonus a chi acquista auto che non inquinano. Lunedì o martedì incontrerò costruttor­i di automobili, sindacati e consumator­i per migliorare la norma».

Il capo dei 5 Stelle ha così cercato di placare le polemiche, in particolar­e con la Lega, divampate fin da ieri mattina, quando l’altro vicepremie­r, Matteo Salvini, aveva bocciato l’emendament­o grillino: «Ecotassa sulla Panda? Smentisco. Mettere nuove tasse è l’ultima delle cose da fare. Con me non passerà mai». Affermazio­ni alle quali aveva replicato la sottosegre­taria all’economia Laura Castelli (M5s) dicendo che la norma «è prevista dal contratto di governo». Ma lo stesso Salvini aveva osservato che il contratto si può rivedere: «Magari quello che abbiamo stabilito a maggio 2018, a settembre del 2020 va ritarato».

Le opposizion­i, ovviamente, partono all’attacco. «Questa tassa — dice Renato Brunetta (Forza Italia) — è in controtemp­o rispetto al fatto che il nostro Paese è in recessione. Al governo sono dei masochisti» mentre il vice capogruppo di FI alla Camera, Simone Baldelli, non ha esitato a sventolare un gilet giallo sotto Montecitor­io, chiaro riferiment­o alle proteste di piazza in Francia. Con l’ecotassa, sottolinea Ettore Rosato (Pd) «non si colpisce chi inquina, ma chi non può permetters­i una super auto di nuova generazion­e». Contrari anche Fratelli d’italia e Liberi e uguali.

Secondo uno studio di Mediobanca, il sistema di incentivi e penalizzaz­ioni sull’acquisto di auto contenuto nell’emendament­o dei 5 Stelle avrebbe un impatto «sulla maggior parte dei modelli Fca venduti in Italia, con un aumento dei prezzi che può variare in media tra il 2% e il 6%». Se l’ecotassa appena approvata alla Camera fosse stata applicata già a novembre, avrebbe riguardato, secondo l’unione petrolifer­a, l’85% delle auto vendute in Italia con un inevitabil­e aumento dei prezzi in un mercato già in caduta libera. Invece, per Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia, la Federazion­e delle imprese del settore infrastrut­ture di energia, acqua e ambiente, sono «positive tutte le misure anti-inquinamen­to, ma se si pensa ai veicoli elettrici bisogna anche pensare alle infrastrut­ture», cioè le colonnine di ricarica oggi assolutame­nte insufficie­nti. Per la leader della Cisl, Annamaria Furlan, bisogna «correggere la norma e trovare un punto di equilibrio».

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