Noi, mamme all’estero
Scelte di vita o lavoro: ricominciare altrove con la propria famiglia
Pannolini, gattonamenti, cadute, mal di pancia. E mettici pure una lingua nuova, abitudini diverse, un mondo dove non ci sono né amici né parenti. Fare le mamme nel mondo non è sempre un’avventura esaltante. Una cosa è cambiare vita da soli, mettendosi in gioco e reinventando un altro se stesso che può cambiare lavoro, darsi agli sport estremi e immergersi in una cultura straniera: un’altra è farlo con una famiglia. Soprattutto se ci sono bimbi piccoli da gestire, mascherando lo spaesamento e fingendo sicurezza e disinvoltura anche di fronte a imprevisti e novità.
Lo sanno bene Alice, Sara, Flavia, Valentina e le loro 15 amiche, che dopo anni di sacrifici e confidenze online, scambiate su un gruppo Facebook sempre attivo in barba ai fusi orari, hanno trasformato le loro esperienze in un libro. «Mamme italiane nel mondo», edito da Prospettivaeditrice, 19 racconti di donne espatriate nei cinque continenti (disponibile in libreria e su Amazon a 18 euro): il ricavato andrà a Time4life, un’associazione che aiuta i bambini. «È un libro che appartiene al mondo», spiega la curatrice Stella Colonna, che dopo un anno all’estero è rientrata. «Se espatriare è all’ordine del giorno, oggi posso dire che fermarsi a condividere le proprie emozioni, difficoltà e successi, non lo è. A questo scopo nasce il libro: da oggi le mamme italiane hanno dei racconti veri con cui confrontarsi e un gruppo Facebook, omonimo, per condividere le loro esperienze».
Leggere i racconti è come viaggiare, immedesimarsi: e capire che in fondo tutti noi potremmo avere il coraggio di cambiare vita. E i figli — come spiega Francesca Patti, l’editor che ha seguito il progetto — «non sono una scusa per non farlo».