Corriere della Sera

Cairo: «Radice nella nostra storia» Scaroni: «Ci ricorda la prima Coppa»

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(a. rav.) Era la sua partita, in programma, guarda te, proprio il giorno dopo la sua morte. A Milan-torino non poteva certo mancare un ricordo commosso di Gigi Radice (foto). Così, prima del minuto di silenzio (sporcato, come sempre, troppo presto dai soliti applausi) e della celebrazio­ne di tutto San Siro (le immagini in bianco e nero sono scorse sul maxi schermo, mentre lo speaker ricordava i trofei conquistat­i da Radice) ci hanno pensato i due presidenti a fare un ritratto affettuoso di quello che è stato un grandissim­o milanista, un’icona granata, ma anche un protagonis­ta del calcio italiano. «Ci ha lasciato soprattutt­o il ricordo della prima Coppa dei Campioni vinta in Italia, ha certamente un posto importante nella nostra storia», ha iniziato Paolo Scaroni, presidente del Milan. «È l’uomo dell’ultimo scudetto, certo, ma anche l’allenatore capace di arrivare secondo l’anno dopo con 50 punti, e poi terzo e poi quinto, e poi ancora secondo quando è tornato. È colui che vanta il record di longevità sulla panchina del Toro — ha proseguito il presidente granata Urbano Cairo —. Ma ha dato tanto a tutto il calcio italiano, perché è stato un innovatore, una persona speciale. Io non l’ho conosciuto bene, ma me ne ha parlato spesso Comi, che è stato un suo giocatore. Nella storia del Toro ha un posto molto importante, ha lasciato un’impronta notevoliss­ima». Dalla Curva Sud un minuscolo striscione si è unito all’omaggio.

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