E la Roma ci prova con il ritiro
Metodi antichi per il club all’americana: tutti a Trigoria dopo la figuraccia di Cagliari
ROMA Il calcio del futuro made in Usa — marketing, merchandising, social media, fidelizzazione del tifoso-cliente — è finito nell’imbuto del calcio di Scagnellato. Spiegazione per i giovani: era una colonna del Padova allenato da Nereo Rocco, «squadra de poareti».
La Roma di James Pallotta trova una risposta antica per il problema attualissimo di una squadra dal rendimento disastroso: ritiro punitivo a data da destinarsi, anche se ieri a Trigoria sono stati ammessi i parenti. Il giorno dopo il pareggio di Cagliari — i giallorossi erano in vantaggio per 2-0 e hanno subito il 2-2 nel recupero quando erano 11 contro 9 — il club scarica tutto sui calciatori e nulla su Eusebio Di Francesco, al quale viene ribadita la fiducia.
La realtà, naturalmente, è più complessa. Di Francesco resta in bilico perché lo dicono i fatti: -14 punti rispetto all’anno scorso; -22 dalla capolista In bilico Eusebio Di Francesco, 49 anni (Lapresse) Juve; 3 soli gol segnati dai centravanti (2 Dzeko, 1 Schick) a testimonianza di schemi d’attacco inefficaci; 15 partite su 20 stagionali in cui la Roma ha subito almeno un gol, a testimonianza di una fase difensiva zoppicate; 7 punti nelle ultime 7 giornate; 8 punti su 21 conquistati contro le ultime otto: 3 con Empoli e Frosinone, 1 con Chievo e Cagliari, zero con Bologna, Spal e Udinese, il Genoa arriverà domenica. Numeri da Rocky Horror Roma Show, ma vederli o no è sempre una scelta.
Se le cose dovessero precipitare — tra l’inutile trasferta di Champions a Plzen e il posticipo di domenica prossima — i piani B sono i soliti: Paulo Sousa, Blanc e Montella. L’intenzione, però, è andare avanti con Di Francesco fino al termine anche per motivi economici. A Eusebio è stato recentemente allungato il contratto di un anno a 3 milioni netti a stagione; nessuno prende una panchina per sei mesi; Pallotta sta riflettendo molto sul futuro, visto che la costruzione dello stadio di proprietà sembra sempre più lontana.
Nell’immediato, così, c’è una medicina vecchia ma gradita al pubblico: il ritiro. I giocatori non hanno gradito, ma non c’era alternativa. Sarà felice chi ha appeso fuori da Trigoria uno striscione natalizio: «Idea regalo: le palle». Prima la «garra», poi il calcio.