Biglietti, orari e permessi Che cosa sappiamo
«Staccati 500 ingressi» Sfera però era a Rimini Le famiglie: ora la verità
La rabbia dei genitori che chiedono di sapere cosa sia successo. Il mistero sulle autorizzazioni e sui biglietti venduti: quanti, come, da chi. E il giallo attorno agli orari della «doppietta». Ovvero quella che nel mondo della notte è definita, in una stessa serata, una duplice esibizione di un artista in due località non troppo distanti. Sono questi alcuni dei punti oscuri che l’inchiesta su quanto accaduto venerdì sera a Corinaldo dovrà chiarire.
A Rimini
Venerdì la «doppietta» di Sfera Ebbasta si è snodata tra Romagna e Marche. Con un programma serratissimo: l’arrivo in aereo all’aeroporto Fellini di Rimini e, subito dopo, la cena all’hotel Lungomare di Riccione per festeggiare i 26 anni del trapper di Cinisello Balsamo.
Poi il primo evento in programma: una performance all’altromondo studios, ancora a Rimini. E più tardi, dopo una corsa in auto, la «comparsata» — come la stanno chiamando da queste parti — alla «Lanterna Azzurra» di Corinaldo, nell’anconetano.
I volantini
Attorno agli orari, dettagliati sui siti dei due locali e sui flyer distribuiti tra bar e pub della Riviera, c’è un giallo riguardo al quale si stanno concentrando le verifiche degli investigatori che vogliono capire se gli organizzatori di Corinaldo possano aver «venduto» un evento diverso da quello reale. Ovvero la certezza della presenza di Sfera Ebbasta atteso — senza che carabinieri e polizia fossero stati informati — dalle 22 nella discoteca marchigiana.
Ma a quell’ora doveva addirittura cominciare il concerto all’altromondo. «Che in realtà è iniziato verso mezzanotte — precisano i gestori del locale romagnolo — e durato una trentina di minuti». Finita la performance, un quarto d’ora prima dell’una il trapper si è infilato in auto con il suo staff, diretto a Corinaldo. Dove intanto la folla in attesa rumoreggiava per il ritardo.
La rabbia
In ansia erano soprattutto tanti genitori che avevano accompagnato i figli: nella stragrande maggioranza adolescenti ma anche bimbi di dieci anni. Sfera Ebbasta poi non si è presentato: si è fermato per strada, impietrito dalla notizia di quel che era successo verso l’una. Lo spray urticante, la bolgia, le spinte. I sei corpi senza vita coperti da un telo.
E ora fuori dall’ospedale Torrette di Ancora si ascolta la rabbia dei genitori. Il padre di Elia, ventenne operaio edile in Rianimazione, specializzato in impianti di sicurezza, è in lacrime: «Mio figlio lavora in cantieri impegnativi, tutti a norma, e ora rischia la vita per quel che è successo in una serata di divertimento...».
Samuele Fantucci, papà di un diciassettenne che nella calca ha riportato la frattura a un piede, si sfoga così: «Secondo me era predisposto un attentato: perché questo, con sei morti, è stato un attentato. Voglio sapere cosa è successo davvero venerdì notte».
I tagliandi
Oltre al fatto che dai gestori della «Lanterna Azzurra» nessuna autorizzazione è stata chiesta alla commissione provinciale che deve esaminare ogni evento prima di dare il via libera e pianificare i servizi esterni, c’è il mistero dei biglietti venduti. La cifra, per il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza, è quella di 680: tra questi 500 sul posto e 180 online, con la prevendita affidata a Liveticket.it, sito di una società di Fano. Ma gli ingressi (con la capienza fissata a 870 posti) si sono moltiplicati — pure con vendite nelle scuole — tramite la consegna di cartoncini e braccialetti al posto delle ricevute. Lo dicono testimonianze — raccolte dagli inquirenti — come quella di Alessandra, di Morro d’alba, mamma di una quindicenne «entrata senza comperare il biglietto, ma prenotando un tavolo. Fuori del locale un pierre è passato a riscuotere i pagamenti, poi ha consegnato un braccialetto giallo per l’ingresso e un tagliando per la consumazione. Senza marchi, controlli, niente».