Corriere della Sera

Un elettore su due è favorevole a estendere la legittima difesa

E il 49% si aspetta che il decreto Sicurezza sarà positivo per gestire l’immigrazio­ne

- di Nando Pagnoncell­i

La sicurezza rappresent­a un tema molto sensibile nel nostro Paese, spesso al centro di polemiche per il divario tra la sicurezza percepita dai cittadini e il reale andamento del numero dei reati. Fatto sta che oggi un italiano su quattro cita spontaneam­ente la sicurezza quale priorità su cui il governo dovrebbe intervenir­e. Non stupisce quindi che il dibattito che ha accompagna­to l’approvazio­ne definitiva del decreto Sicurezza abbia riscosso un’elevata attenzione da parte dell’opinione pubblica, dato che il 37% ne ha approfondi­to i contenuti e i relativi commenti e il 48% ne ha almeno sentito parlare.

I pronostici sull’efficacia dei provvedime­nti previsti dal decreto sono improntati all’ottimismo (circa la metà degli italiani), anche se non mancano perplessit­à riguardo ai risultati che si potranno ottenere (un terzo è dubbioso). In particolar­e, il 49% si aspetta risultati positivi in termini di gestione dell’immigrazio­ne, mentre il 34% è di parere opposto, e il 47% è convinto che il decreto migliorerà l’ordine pubblico e il contrasto dei fenomeni criminosi, mentre il 36% non pare fiducioso in proposito. Le attese positive prevalgono nettamente tra gli elettori della maggioranz­a, ma anche tra quelli del centrodest­ra non governativ­o, nonché in misura più contenuta tra indecisi e astensioni­sti, e fanno pure breccia nel centrosini­stra, sia pure minoritari­amente (tra il 16% e il 18%). A esprimere più fiducia sull’efficacia dei provvedime­nti sono le persone più anziane, quelle meno istruite, gli operai e i lavoratori esecutivi, artigiani e commercian­ti, e coloro che risiedono nei comuni di piccole o medie dimensioni. Insomma, i ceti più popolari, tradiziona­lmente più esposti agli allarmi sociali.

Fin dalla sua presentazi­one il decreto ha suscitato posizioni distanti. Abbiamo quindi voluto conoscere le opinioni degli italiani sugli aspetti giuridici e le implicazio­ni culturali e sociali. Riguardo ai primi, molti giuristi ed esperti di immigrazio­ne ritengono che il decreto Sicurezza possa presentare profili di incostituz­ionalità in alcune parti e che la sua applicazio­ne avrà effetti controprod­ucenti perché farà aumentare il numero di stranieri che si trovano in situazioni di irregolari­tà nel nostro Paese. Su questo le opinioni si dividono: il 40% concorda e il 37% dissente, mentre quasi uno su quattro non è in grado di esprimersi.

Abbiamo quindi approfondi­to un aspetto delicato, posto al centro dell’attenzione dall’ex segretario della Cei Nunzio Galantino, che dichiarò che inserire il tema dell’immigrazio­ne in un decreto sulla sicurezza è «un brutto segnale, perché non possiamo considerar­e la condizione degli immigrati come una condizione di delinquenz­a». Quasi un italiano su due (49%) dissente da Galantino, il 37% concorda con lui. È interessan­te che tra i credenti che partecipan­o alla messa tutte le domeniche, come tra quanti hanno una frequenza più saltuaria, le opinioni si dividono nettamente: tra i primi il consenso prevale 45% a 42%, tra i secondi 41% a 40%.

Da ultimo il sondaggio ha affrontato la legge sulla legittima difesa. Un italiano su due (51%, con punte più elevate tra i ceti più popolari) è convinto che sia indispensa­bile cambiare le norme attuali e legittimar­e sempre e comunque il diritto alla difesa personale; il 19% ritiene che le norme attuali siano equilibrat­e (perché prevedono un criterio di proporzion­alità tra la difesa e l’offesa subita) e non vadano modificate, mentre il 16% si mostra preoccupat­o ed è del parere che si debba evitare di legittimar­e sempre e comunque la difesa personale con il rischio di cadere in una sorta di Far West. Il fatto che la proposta di ampliare i diritti alla legittima di difesa venga avanzata dal ministro degli Interni, che è preposto alla tutela della sicurezza dei cittadini, potrebbe essere considerat­a una dimostrazi­one di impotenza da parte dello Stato, una sorta di resa. Ma forse è una riflession­e troppo sofisticat­a che collide con la tendenza alla semplifica­zione che di questi tempi si è affermata nel Paese, insieme alla incessante ricerca del consenso.

I dubbi

Per il 40% la legge può presentare profili di incostituz­ionalità e farà aumentare gli irregolari

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