Corriere della Sera

«L’unica via sarà il secondo referendum»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE L. Ip

LONDRA «La sequenza di eventi che si è messa in moto oggi, potrebbe portare all’annullamen­to della Brexit»: e se lo dice Lord Kerr, il giurista britannico che ha materialme­nte scritto l’articolo 50 dei Trattati, quello che regola l’uscita di un Paese membro dalla Ue, allora sarà bene prestargli ascolto.

La Corte di Giustizia europea ha stabilito che Londra può revocare unilateral­mente l’articolo 50: questo cosa comporta?

«Significa che aumentano le chance di un secondo referendum. Occorrerà una estensione dei termini della Brexit (prevista per il 29 marzo), ma credo che i 27 la concederan­no».

Però Theresa May proverà nei prossimi giorni a rinegoziar­e l’accordo con Bruxelles e a farlo approvare.

«Ma fallirà. Gli europei

concederan­no solo qualche aggiustame­nto alla dichiarazi­one programmat­ica: e non basterà ai deputati di Westminste­r».

Se il compromess­o sarà alla fine bocciato, cosa succederà dopo?

«Potrebbe esserci un cambio di leadership, mentre il Labour tenterà inutilment­e di andare alle elezioni anticipate».

E dunque?

«Si parlerà per un po’ della soluzione norvegese (quella che prevede la permanenza nello Spazio Economico Europeo) ma non si andrà da nessuna parte, perché è troppo macchinoso».

Quale strada resterà allora?

«A metà gennaio, quando saranno esaurite tutte le possibilit­à, rimarrà solo il secondo referendum. Perché il Parlamento non accetterà mai un no deal, una uscita senza accordi».

Ma questo implica alla fine una forte chance di cancellare la Brexit.

«E’ l’esito verso il quale ci muoviamo».

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Giurista Lord Kerr, 76 anni, ha scritto l’articolo 50 dei Trattati

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