Corriere della Sera

Le inchieste sui conti della Lega portano ai «soci» di Centemero

Bergamo, due i filoni: perquisito lo studio dei commercial­isti del partito

- (foto Balti Touati/lapresse)

Il caso

● Perquisito ieri a Bergamo lo studio di due commercial­isti di fiducia della Lega, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, con il deputato Giulio Centemero «tesorieri» del partito

● Due le inchieste: una sul presunto riciclaggi­o di parte dei 49 milioni frutto della truffa ai danni dello Stato su rimborsi elettorali che sarebbe stata compiuta da Umberto Bossi e dall’ex tesoriere Belsito (condannati in Appello); una per finanziame­nto illecito BERGAMO Due inchieste, con i conti della Lega nel mirino, portano allo stesso indirizzo. Via Angelo Maj 24, a Bergamo. È dove ha sede lo studio dei commercial­isti Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, con il deputato Giulio Centemero «tesorieri» del partito. La Finanza lo ha perquisito ieri mattina, più o meno nelle stesse ore in cui il ministro Matteo Salvini rispondeva ai giornalist­i: «Non c’è nulla da trovare né da cercare. Spero facciano in fretta».

Da un lato c’è il fronte sul presunto riciclaggi­o di parte dei 49 milioni frutto della truffa ai danni dello Stato su rimborsi elettorali non dovuti. Soldi spariti e sequestrat­i per equivalent­e, con il Carroccio dai conti in rosso che dovrà restituirl­i a rate in 76 anni. Ma spariti dove? E come? Il procurator­e aggiunto di Genova Francesco Pinto e il sostituto Paola Calleri sembrano concentrat­i su un’ipotesi in particolar­e. E cioè che il denaro sia stato trasferito su alcune fiduciarie con l’obiettivo di preservarl­o e che dietro all’operazione ci siano i due commercial­isti «amici fraterni» di Centemero (così li definisce lui) e con incarichi alla Camera e al Senato. La Guardia di Finanza di Genova ha perquisito il loro studio in via Maj e quello a Clusone così come tutti i domicili legati alle società finite sotto la lente. Su alcune di queste, di recente, gli inquirenti hanno ottenuto la documentaz­ione chiesta in rogatoria al Lussemburg­o. Dagli atti emergerebb­e un coinvolgim­ento della Arc Asset management, riconducib­ile all’arc group del manager bergamasco Angelo Lazzari, in un passaggio di denaro sospetto: 3 milioni trasferiti a gennaio, due mesi dopo la confisca dei soldi confermata dal tribunale del Riesame e a 60 giorni dalle elezioni del 4 marzo, dalla Pharus Lux Sa, fiduciaria bancaria del Lussemburg­o, alla Sparkasse di Bolzano. Un’operazione che ha La Natività su un gommone, filo spinato, mani che sbucano dall’acqua, boe. E la citazione del Vangelo di Luca: «Per loro non c’era posto». Fa discutere il presepe allestito dalla Casa della Carità, struttura di Milano impegnata nell’accoglienz­a dei bisognosi voluta dal cardinale Martini e presieduta da don Virginio Colmegna. «È filo immigrazio­nista, propaganda di sinistra», protesta il centrodest­ra. «Inutili polemiche», replica il sindaco Sala.

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Il presepe La natività alla Casa della Carità di via Brambilla, a Milano, con la sacra famiglia sul gommone

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