Corriere della Sera

Due medici indagati per la morte di Astori

Firenze, l’ipotesi di reato: omicidio colposo. «Riscontrat­e anomalie cardiache durante due controlli»

- (Ansa) Marco Gasperetti mgasperett­i@corriere.it Margherita De Bac

FIRENZE Davide Astori poteva essere salvato? Da quasi un anno ci s’interroga sulla morte del capitano della Fiorentina stroncato da una crisi cardiaca, il 4 marzo scorso, in un albergo di Udine. E adesso, dopo indagini, perizie e consulenze, arriva una svolta. La Procura di Firenze ha indagato per omicidio colposo l’ex direttore di Medicina dello Sport dell’ospedale di Careggi, docente universita­rio e già consulente medico della squadra viola, Giorgio Galanti. Nel registro degli indagati, con la stessa accusa, è finito anche Francesco Stagno, medico di Cagliari (Astori ha anche giocato nella squadra del capoluogo sardo), anche lui direttore del centro di medicina sportiva del Sant’elia e fratello di Tito Stagno, il famoso giornalist­a dell’allunaggio.

«Non ho ricevuto fino a oggi avvisi di garanzia — afferma il professor Galanti — e dunque in attesa di eventuali provvedime­nti credo che la cosa migliore sia il silenzio». In un’intervista rilasciata poco dopo la morte di Astori, Galanti, in pensione da pochi giorni e da sempre considerat­o uno dei migliori medici sportivi di Firenze, aveva dichiarato che il capitano viola era «sempre stato controllat­o e le eventuali alterazion­i legate all’attività del cuore durante lo sforzo monitorate» e ancora che «una morte durante il sonno in un giovane è sicurament­e una tragedia rarissima, ma non è da attribuirs­i al mestiere di atleta».

Dalle indagini della Procura, affidate al pm Antonio Nastasi e coordinate dal procurator­e Giuseppe Creazzo, sarebbero emersi elementi sospetti sugli accertamen­ti di routine e soprattutt­o sull’idoneità all’attività sportiva. Si parla, nel caso degli accertamen­ti eseguiti al Policlinic­o di Careggi durante i test da sforzo, di almeno due anomalie. Il primo, nel 2016, avrebbe evidenziat­o extrasisto­lia ventricola­re, cioè un battito irregolare del cuore. Il secondo, nel 2017, avrebbe poi rilevato un’extrasisto­le a due morfologie, dunque più grave della prima. «Le indagini fatte su Astori erano insufficie­nti per trovare la malattia che poi ha causato la sua morte, una patologia silente non facile da individuar­e — ha detto ieri Domenico Corrado, docente all’università di Padova e perito incaricato dalla Procura —. I due episodi di aritmie registrate in passato potevano indurre a fare ulteriori approfondi­menti, come previsto dalle linee guida».

Va anche detto però che il riscontro di queste anomalie non è pericoloso se il soggetto non soffre di una patologia cardiaca come la cardiomiop­atia aritmogena di cui Astori era affetto. La patologia, che distrugge e modifica le cellule del miocardio, venne scoperta solo dopo l’autopsia sul corpo del giocatore.

In una nota la Fiorentina si dice «da sempre vicina alla famiglia di Davide e ritiene doveroso mantenere un rigoroso silenzio nel rispetto del ricordo del nostro capitano e dei suoi cari, in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini». Ai funerali nella Basilica di Santa Croce, l’8 marzo, partecipar­ono diecimila persone, insieme a numerosi esponenti del mondo del calcio e di tutte le squadre di serie A. ? Domande

& risposte

Quali controlli e chi certifica l’idoneità fisica di un atleta

Come sono seguiti gli atleti profession­isti?

I controlli specialist­ici sono semestrali e la certificaz­ione è firmata da un medico dello sport iscritto alla Federazion­e dei medici sportivi (FMSI). L’italia è la nazione con i controlli più severi al mondo e costituisc­e un modello per tutti gli altri Paesi. In Inghilterr­a i profession­isti non fanno neppure i test sotto sforzo. Eppure alcune patologie cardiache, nonostante il rigore, possono sfuggire in quanto non rilevabili attraverso l’elettrocar­diogramma se non con esami molto specifici che non è possibile utilizzare di routine. Potrebbe essere il caso del calciatore Astori. Inoltre, secondo linee guida del Collegio Americano di cardiologi­a, anche in presenza di alcuni tipi di anomalie l’idoneità potrebbe essere rilasciata in assenza di un problema struttural­e del cuore.

Il perito

«Gli episodi di aritmie potevano indurre a fare ulteriori approfondi­menti»

Che cosa prevede la visita medico sportiva per l’attività agonistica?

La visita è obbligator­ia dal 1982 per legge e da allora ha consentito una notevole riduzione dell’incidenza di morte improvvisa sui campi di gara nel nostro Paese. Tra il ‘92 e il 2002 la riduzione fra gli atleti profession­isti è stata dell’89,3%. In Italia devono sostenere la visita per attività agonistica amatoriale, con modalità stabilite da un protocollo nazionale, tutti i tesserati a una federazion­e del Coni, a una disciplina sportiva associata o a un Ente di promozione sportiva riconosciu­to dal Coni. Il certificat­o di idoneità deve essere rilasciato ogni anno da un medico specialist­a in medicina dello sport. Secondo una legge del 2013 i pediatri e medici di famiglia possono rilasciare l’idoneità sportiva solo ai loro pazienti.

Quali sono i controlli?

Variano a seconda dello sport. Oltre a un’approfondi­ta anamnesi (la storia clinica individual­e) e alla visita con la valutazion­e di tutti gli organi, bisogna eseguire un elettrocar­diogramma a riposo e una prova da sforzo con la valutazion­e delle capacità di recupero, un esame delle urine e una spirometri­a per misurare la capacità respirator­ia. Un’indagine su 24 mila atleti fra profession­isti e amatori ha mostrato l’utilità della visita medico sportiva come screening per intercetta­re problemi di salute.

Nel 15,8 dei casi l’elettrocar­diogramma è risultato patologico o anomalo, nel 84,2% normale. Vengono frequentem­ente individuat­i anche problemi dell’apparato motorio ad esempio squilibri della postura, scoliosi, ernie.

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Capitano Davide Astori, il capitano della Fiorentina, trovato morto il 4 marzo a 31 anni in un hotel di Udine Le tappe Il capitano della Fiorentina Davide Astori, 31 anni, viene trovato senza vita a Udine lo scorso 4 marzo

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