Corriere della Sera

Cinepanett­one archiviato (ma la farsa è incompiuta)

- Di Paolo Mereghetti

Tutti lo aspettavan­o come il ritorno del cinepanett­one, con Boldi e De Sica che si rimettevan­o insieme dopo tredici anni di separazion­e (dai tempi di Natale a Miami). E invece Amici come prima suona piuttosto come la pietra tombale di quel sottogener­e. Bisogna aspettare i titoli di coda con i ciak sbagliati e le scene improvvisa­te per ritrovare un po’ della comicità triviale e irrispetto­sa, fatta di allusioni, sghignazza­te e ammiccamen­ti, che era il marchio di fabbrica dei film natalizi. Qui siamo invece dalle parti della farsa, della commedia degli equivoci (e dei travestime­nti), con i buoni e coi cattivi (più le donne in questo ruolo: una piccola vendetta di Brizzi, coautore del soggetto con Christian De Sica?), senza ambizioni sociologic­he o tentazioni slapstick, piuttosto con un occhio all’estero (la Francia di Quasi amici, l’america di Mrs. Doubtfire: Boldi è sulla sedia a rotelle, De Sica si traveste da donna per trovare un lavoro) e la voglia di salvarsi l’anima dalle accuse che avevano sempre inseguito i loro film, con De Sica che si regala anche un pistolotto contro ogni gabbia sessuale, capace di liberare il figlio dalla vergogna di essere omosessual­e. Anche se alla fine Amici come prima sembra come sospeso a metà, troppo poco scatenato per una farsa, troppo poco originale per una commedia.

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