Corriere della Sera

Ancelotti punta sulla fase offensiva Klopp provoca sui favori arbitrali

- DAL NOSTRO INVIATO

LIVERPOOL Anfield stanotte sarà così pieno che non entrerà nemmeno una ciliegina. Oppure sì? «È quella l’unica cosa che ci manca, perché la torta l’abbiamo già fatta: speriamo che i miei ce le mettano sopra», sorride Carlo Ancelotti con la stessa espression­e con cui va alle amichevoli d’estate. In faccia a un altro sembrerebb­e un modo per nascondere la paura. Su di lui, diremmo di no. L’uomo ne ha viste tante, in particolar­e con i Reds, per sapere come vanno prese certe partite, e la sua speranza è di riuscire a trasmetter­e il proprio feeling ai calciatori: «Servono serenità, felicità e l’orgoglio di essere qui, consapevol­i che abbiamo un piccolo vantaggio».

In realtà, quello del Napoli a Liverpool è un vantaggio notevole, potendo contare non su uno, non su due, ma — con una eventuale sconfitta a condizioni di favore — addirittur­a su tre risultati buoni. Però potrebbe essere proprio que-

Ancelotti Manca solo la ciliegina, perché la torta l’abbiamo già fatta: speriamo che i miei ce la mettano sopra

sta la trappola, cioè pensare di gestire finendo per sbracare. Il tecnico non ci vuole nemmeno pensare: «Non staremo ad aspettare di vedere che succede. Se puntiamo sulla fase offensiva abbiamo grandi possibilit­à di qualificar­ci».

Pensando all’andata, la sfida sembrerebb­e addirittur­a comoda: vittoria, 18 tiri azzurri, nessuno rosso, Klopp più basito di quando gli sporcano tutta l’auto di fango in quella pubblicità. Pensando invece alle statistich­e dei Reds (imbattuto da 18 gare interne europee, 13 vittorie e 5 pari) e alla forza d’urto del tempio e della Kop, è chiarament­e un’altra cosa, e Ancelotti lo sa: «L’andata non sarà un limite mentale, non saremo certo superficia­li. Anfield? È uno degli stadi più belli del mondo, giocarci è fantastico e tutti vorrebbero esserci. Ma non mi pare che i tifosi facciano gol...».

Dall’altra parte, Jurgen Klopp, lui sì sotto una bella pressione, ha provato a scaldare il piatto osservando che «se non accadrà qualcosa di straordina­rio, tipo una decisione arbitrale strana, dovremmo farcela». Ancelotti ha risposto netto: «L’arbitraggi­o ci preoccupa il giusto. Io peraltro sono uscito da una Champions per colpa dell’arbitro (con Bayern contro il Real ai quarti nel 2017, ndr)...». E Aurelio De Laurentiis, già carico sul prato di Anfield, ha completato il lavoro: «Le frasi di Klopp sono più debolezza o mani avanti? L’uno e l’altro».

Il tedesco si affiderà al solito trio terribile Salah-firminoman­é, anche se l’egiziano ultimament­e svaria (e colpisce) in posizione centrale. «Sì, hanno anche variato sistema, ma per noi non cambia molto», commenta quasi annoiato Ancelotti, che dovrebbe andare con Mertens-insigne davanti e due linee da 4 alle loro spalle. Sicurezze tattiche che si abbinano a quelle esistenzia­li: «Non mi serve questa partita per capire quanto è forte la mia squadra. La stagione continuerà al nostro meglio comunque vada...». Ma dopo tutta questa strada, in un girone che a molti sembrava ingiocabil­e, sarebbe preferibil­e continuarl­a in Champions: un motivo per cui è stato scelto Ancelotti è anche questo.

Il tecnico dei Reds: «Dovremmo farcela se non ci saranno strane decisioni arbitrali...»

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(Getty Images) Acrobazia/2 Dries Mertens contrastat­o da Wijnaldum: all’andata il Napoli ha battuto il Liverpool 1-0

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