Corriere della Sera

Pietre d’inciampo memoria di tutti: ridatecele subito

Portate via nella notte in pieno centro I pm: furto aggravato da odio razziale Sdegno di politici e comunità ebraica

- di Pierluigi Battista Fiaschetti

Le «pietre d’inciampo» vandalizza­te e divelte a Roma, nel cuore di un rione storico come Monti, da una gang di mascalzoni antisemiti sono state ideate e realizzate proprio perché Roma cominciass­e finalmente a ricordare l’orrore della persecuzio­ne contro gli ebrei, perché i romani davvero potessero «inciampare» su una memoria inerte e lacunosa.

Erano lì, di fronte al civico 82 in via della Madonna dei Monti, nel centro di Roma, dal 2012. Sono scomparse nella notte le 20 pietre d’inciampo poste di fronte a quella che fu la casa dei Di Consiglio: ebrei romani sterminati tra le Fosse Ardeatine e Auschwitz.

Le targhe in ottone che ricordano le vittime della Shoah sono state divelte con abilità da profession­ista. Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di furto aggravato dall’odio razziale. A notare i tasselli mancanti, alle 7.50 di ieri mattina, è stata una residente, Roberta Bianchi, che ha dato l’allarme. I carabinier­i della compagnia Roma Centro hanno interrogat­o gli operai e i condomini del palazzo di fronte, nel quale si trova un cantiere. I militari propendono per l’ipotesi del gesto premeditat­o, compiuto con una certa perizia. Il cameriere di un ristorante a pochi metri dall’ex casa dei Di Consiglio ha detto che alla chiusura del locale, alle 2, le pietre erano al loro posto. Nessuno, tra i vicini, dice di aver sentito il rumore di scalpello e mazzetta, gli arnesi che si presume siano stati utilizzati. Dalle immagini delle telecamere i carabinier­i contano di ricavare dettagli utili; coprono quattro possibili vie di fuga e potrebbero aver filmato qualcuno. Riguardo ai motivi del gesto non si esclude la matrice politica, sebbene non siano emerse rivendicaz­ioni. Un’altra ipotesi è che si sia trattato di un collezioni­sta.

Sdegno e preoccupaz­ione nella Comunità ebraica di Roma, che ieri ha organizzat­o un sit-in silenzioso in via della Madonna dei Monti. Adachiara Zevi, presidente dell’associazio­ne «Arte in memoria», denuncia: «Attacco inaudito di fascismo e antisemiti­smo fatto da gente che non scherza. Un governo come questo, che aizza all’odio per il diverso, legittima questi atti». La portavoce della Comunità, Ruth Dureghello, è netta: «Atto grave e preoccupan­te. La memoria non si cancella».

Condanna unanime da partiti e istituzion­i. La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati: «Segnale di una nuova barbarie, un gesto scellerato». La sindaca Raggi: «Inaccettab­ile, la memoria esige rispetto». E ancora: «Un atto grave, un oltraggio antisemita», twitta Roberto Fico, presidente della Camera. Alla vigilia del viaggio in Israele il ministro dell’interno Matteo Salvini non interviene sul furto, ma alla stampa estera, riferendos­i alla richiesta di condanna dell’antisemiti­smo contenuta in una lettera aperta firmata da oltre 100 ebrei italiani, dice: «Non è che ogni volta che vado in Israele devo dire che gli antisemiti sono delinquent­i. Piuttosto, il nascente antisemiti­smo fa rima con l’estremismo islamico a cui qualcuno non presta la necessaria attenzione. Farò di tutto per stroncare l’antisemiti­smo in Italia».

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Le pietre d’inciampo asportate a Roma
 ??  ?? Venti Le pietre d’inciampo rubate a Roma. In alto a destra, il vuoto dopo il furto (Lapresse). In basso, l’annuncio della strage dei 7 Di Consiglio fucilati alle Ardeatine
Venti Le pietre d’inciampo rubate a Roma. In alto a destra, il vuoto dopo il furto (Lapresse). In basso, l’annuncio della strage dei 7 Di Consiglio fucilati alle Ardeatine
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(Lapresse) L’omaggio Le rose lasciate dove son state rubate le pietre d’inciampo

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